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Pesche e nettarine: bene ma non benissimo

L'annata delle pesche e nettarine, al 13 di luglio, può definirsi positiva, ma senza usare toni trionfalistici. I prezzi sono piuttosto buoni, ma occorre considerare il punto di vista di tutti gli operatori della filiera: al netto delle grandinate, delle piogge che hanno fatto perdere una percentuale non indifferente del raccolto, la PLV in campagna non sarà straordinaria. Si spera discreta, ma nessuno diventerà ricco.



Per gli operatori delle strutture di lavorazione, per i grossisti, l'annata è buona con una discreta marginalità. Lo afferma un operatore commerciale, un mediatore in poche parole, che acquista la frutta in campagna e la rivende alla GDO italiana e anche all'estero. Il suo è un giudizio che dà un colpo al cerchio e uno alla botte, in quanto i suoi genitori gestiscono ancora un'azienda frutticola e quindi sa bene cosa si vive e prova dall'altra parte della barricata.



"Prendiamo l'esempio di Big Top - dice il mediatore - che è la nettarina ancora più apprezzata. Il calibro A l'ho venduto ad alcune catene della Gdo estera attorno a 1,15 nei giorni scorsi, poi il prezzo è sceso a 1,05 euro/kg. Al produttore vanno in tasca 60-65 centesimi. E' più del doppio dello scorso anno, ma non sono cifre pazzesche. Sono niente di più di quanto guadagnavano 20 anni fa. Dovrebbe essere la normalità, il pavimento, non si può parlare di cifre da capogiro, anche perché le quantità in gioco sono poche e il maltempo ha abbassato le rese in campo".



L'operatore assiste ogni giorno al trionfo della Spagna: "Hanno qualità e prezzi bassi. Ho visto arrivare bilici di nettarine a 70 centesimi il chilogrammo scaricate in Italia, ed erano frutti di grosso calibro e ottima qualità. Loro hanno costi più bassi, non c'è che dire. Probabilmente hanno aziende così grandi che riescono a uniformare il prodotto, che risulta mediamente è buono, non certo di qualità inferiore a quello italiano".