Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La revisione delle sanzioni alla Russia nelle intenzioni del nuovo Governo italiano

Come noto, il nuovo Governo italiano ha ricevuto ieri, 5 giugno 2018, la fiducia del Senato della Repubblica con 171 voti favorevoli, 25 astenuti e 117 contrari. Nel suo lungo discorso programmatico, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato:

"Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all'Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d'America quale alleato privilegiato, ma saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa".​



Una prima considerazione è che non si parla più quindi di eliminazione delle sanzioni, ma di revisione. In modo abbastanza sorprendente la motivazione - perlomeno quella esplicita - di tale revisione non deriverebbe da considerazioni di ordine commerciale, come per esempio il ripristino di flussi di esportazione italiana verso la Russia, bensì da ragioni di natura geopolitica e solidale.

Appare in secondo luogo abbastanza arduo conciliare la ribadita alleanza privilegiata con gli USA - Paese che quelle sanzioni ha fortemente voluto e imposto - con l'intenzione di una revisione unilaterale proposta dal Governo italiano.

Secondo fonti di stampa: "Si tratta in ogni caso di un passaggio importante, che sarà ben evidenziato nei report delle numerose ambasciate straniere presenti in Italia. Certamente c'è la conferma di una linea filorussa che non è nuova per l'Italia ma che mai era stata così esplicita e a fondamento della politica estera".​