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Il Prof. Testolin interviene sulla proposta di riduzione per il calibro minimo del kiwi giallo

In riferimento alla proposta, in fase di verifica da parte del Mipaaf, di differenziare il calibro minimo commercializzabile per il kiwi giallo, chiedendone un abbassamento rispetto ai valori attuali (cfr. notizia del 29/03/2018), riportiamo l'intervento di uno dei massimi esperti in materia di kiwi, il professor Raffaele Testolin dell'Università di Udine, noto anche come selezionatore e costitutore di promettenti cultivar di actinidia, frutto della ricerca italiana.

"Ritengo la proposta veramente insensata - scrive Testolin a FreshPlaza - Le pezzature piccole del kiwi giallo delle ultime annate sono dovute al timore dei produttori di procedere con le impollinazioni artificiali, che avrebbero potuto diffondere la batteriosi. Il kiwi giallo, a parte la varietà Jintao, che è geneticamente di dimensioni inferiori a G3, Soreli e Dorì, ha dimensioni paragonabili a quelle del kiwi verde".

Secondo il docente, più che ridurre i calibri commerciali, bisognerebbe sogna favorire l'uso di polline certificato esente-PSA e riprendere con le impollinazioni artificiali. "Penso invece sia urgente - sottolinea Testolin - differenziare il contenuto minimo di solidi solubili per la raccolta, che per il giallo, dovrebbe essere non inferiore a 7,5 - 8,0 gradi Brix (cfr. precedente intervista sul tema). Raccolte a valori più bassi determinano solo un prodotto di qualità scandente, mentre dovremmo invece incentivare un miglioramento degli standard qualitativi medi sia per il verde sia per il giallo".