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Kiwi: differenze di prezzo anche del 100% tra calibri piccoli e grandi

Secondo la testimonianza resa a FreshPlaza da un operatore del settore ortofrutticolo, al 15 marzo 2018 gli stock italiani di kiwi Hayward (a polpa verde) risultavano inferiori del 7% rispetto stessa data 2017. "Venendo da un raccolto a -22%, è evidente che proporzionalmente si sia venduto un po' meno ogni mese, soprattutto per la concorrenza del prodotto greco che (in forza anche dei prezzi molto più bassi nel periodo novembre-febbraio) ha conquistato spazi importanti soprattutto in Europa, ma anche oltremare", sottolinea l'esperto.

Le pezzature medie del kiwi italiano (che si sapevano già medio–piccole) non hanno aiutato nemmeno a presidiare mercati oltremare (come Cina, Australia ed Estremo Oriente in generale) che ricercano/valorizzano calibri grossi.



Aumentano le produzioni concorrenti

L'operatore riferisce altresì che si segnala un aumento di produzione, con volumi consolidati attorno a 300.000 tonnellate annuali (come si prevedeva) in Iran, che è in grado quindi di rifornire la penisola arabica, ma che si affaccia con collaborazioni commerciali anche in Europa.

"Si segnala un prevedibile aumento, a medio termine, anche della produzione in Turchia, così come un aumento produzione cinese (che tenderà a crescere in futuro), in primis esitata sul mercato interno a prezzi molto inferiori alla merce italiana, ma che presumibilmente nel breve sarà in grado di competere anche in Paesi loro attigui (come l'Estremo Oriente)", prosegue l'esperto.

La seconda parte di marzo dovrebbe vedere una accelerazione delle vendite in concomitanza con le promozioni pre–pasquali, favorite anche da clima freddo in Europa che ha tra l'altro causato perdite/rallentamenti nel raccolto delle fragole, tradizionalmente protagoniste proprio nelle promozioni pre-pasquali.

Divaricazione nei prezzi
Al 31/3/18 si attendono scorte italiane a circa -4-5% rispetto alla stessa data del 2017. La forcella dei prezzi (come prevedibile) si è ampliata molto nell'ultimo mese per via della pressione di calibri medio piccoli (diminuiti di prezzo) rispetto a quelli grossi: ciò ha portato ora a prezzi che variano addirittura del 100% fra i calibri estremi. Questo fenomeno (più accentuato dalla peculiarità di questa stagione) conferma comunque una tendenza mondiale alla ricerca di calibri medio-grossi cosi come in Europa alla diminuzione del peso delle confezioni per vendita al consumatore (da cestini da 1 kg a confezioni da 500-750 grammi).

L'operatore commenta: "Nel mesi di aprile e maggio, quindi, le scorte rimarranno disponibili in grossissima percentuale solo in poche aziende specializzate, situazione che dovrebbe favorire un maggior controllo dei prezzi e, sperabilmente, un miglioramento nelle quotazioni dei calibri piccoli, mentre dovrebbe continuare l'aumento di prezzo nei calibri grossi, che rimarranno carenti fino all'arrivo della merce oltremare dall'Emisfero Sud. La commercializzazione per l'estero da parte delle aziende specializzate dovrebbe terminare (in massa) verso l'ultima decade di maggio, mentre per il mercato italiano terminerà circa 2 settimane dopo".

Anche nel kiwi a polpa gialla sono preferiti i calibri maggiori
Per quanto riguarda il kiwi giallo, da tempo è terminato il Soreli, mentre rimangono ancora gli ultimi quantitativi e le ultime settimane di fornitura per il Jintao. Pure nel caso di questa varietà, si conferma il gradimento, in tutto il mondo, per la merce medio–grossa.

Secondo l'esperto, vanno fatte alcune valutazioni di ordine generale: "Il settore kiwi italiano sta evolvendosi e trasformandosi velocemente. Per rimanere competitivo, dovrà reagire nel panorama mondiale produttivo mediante l'ampliamento del periodo di fornitura (varietà precoci a polpa verde) e ampliando, nel medio termine, l'offerta di varietà a polpa gialla e va polpa rossa".



"Il kiwi - conclude l'operatore - sarà sempre più una category, con offerta di vari articoli. Non più, insomma, come lo conoscevamo fino a circa 10 anni fa, quando kiwi era sinonimo di Hayward. Le aziende vincenti saranno quelle capaci di fornire tutti gli articoli della categoria e di ampliare il periodo di offerta italiano, chiudendo il cerchio con la merce d'oltremare. Le aziende dovranno specializzarsi e specializzare di conseguenza le loro strutture, il che richiede investimenti ingenti, mentre la produzione dovrà sperabilmente aggregarsi ancora di più rispetto a quanto faccia oggi".