Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Se non ne controllano l'idoneita', rischio arresto e multe

Fitofarmaci: agricoltori responsabili anche dei contoterzisti

Può sembrare paradossale, ma se ci si affida a un contoterzista per effettuare i trattamenti fitosanitari al proprio frutteto/impianto orticolo, l'agricoltore rischia l'arresto (da 2 a 4 mesi) e da 1.096 a 5.260,80 euro di ammenda se non verifica l'idoneità tecnico professionale del lavoratore autonomo/impresa appaltatrice. E questo secondo il D.Lgs 81/08, art. 55 comma 5 e lett. b).



Facciamo un esempio: l'agricoltore A chiama il contoterzista C per effettuare uno o più trattamenti. Mettiamo che questo lavoratore autonomo sia stimato e conosciuto, e quindi sulla carta non ci sono problemi. Ma se per caso il contoterzista ha il patentino per l'uso dei fitofarmaci scaduto, nei guai ci va anche l'agricoltore perché non ha controllato che fosse tutto in regola.

Anzi, l'articolo 26 del Decreto 81/08 dice testualmente che "gli agricoltori che affidano lavori di qualsiasi tipo a imprese appaltatrici o lavoratori autonomi (contoterzisti) devono adempiere a precisi obblighi come verificare l'idoneità tecnico professionale attraverso l'iscrizione alla camera di commercio.


Fonte foto: Pacelli piante

Quindi l'agricoltore deve richiedere tutti i dati del patentino (nel caso dei trattamenti con antiparassitari) e, una volta verificatane la correttezza, le responsabilità cadranno (dovrebbero cadere) sull'operatore in caso di errato svolgimento in campo del trattamento.

L'agricoltore poi deve fornire al contoterzista dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nel proprio podere. Se non lo fa, e se succede qualcosa, può essere arrestato da 2 a 4 mesi e pagare una ammenda da 822 a 4.384 euro.



Concludiamo con una battuta
. La foto qui sopra è stata scattata la scorsa estate in un frutteto in Romagna. Consigliamo agli agricoltori di non mettere questi cartelli caserecci: un cartello fatto per bene costa pochi euro. E, fra l'altro, pubblicizzare che la propria frutta è "velenata", non è di certo un buon invito al consumatore ad andare a comprarla in negozio...