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Patate Vitelotte: ricche in antocianine, per prevenire cancro e invecchiamento

La patata Vitelotte - dal tipico colore viola – e conosciuta anche con il nome di patata nera o patata tartufo, è originaria del Perù e Cile (anche se è oggi ampiamente coltivata in Francia – in particolare nella Piccardia, zona a nord di Parigi – e in parte anche in Italia) e appartiene alla famiglia delle Solanum.

Sono riconoscibili non solo per il tipico colore, ma anche per la loro particolare forma, le dimensioni ridotte e la polpa piuttosto farinosa. Anche se il colore può sembrare artificiale, in realtà si tratta di patate antiche, assolutamente non modificate geneticamente.

Le proprietà benefiche
A differenza delle patate che siamo abituati a servire nelle nostre tavole, quelle Vitelotte hanno proprietà (e benefici) davvero unici. Sono naturalmente ricche di antocianine, pigmenti che si trovano nei vegetali e possiedono attività antiossidante e antiradicalica (d'aiuto contro i processi di invecchiamento, processi infiammatori e modificazioni cancerogene).

Secondo gli scienziati le quantità di antocianine riscontrate nelle analisi sono molto alte: ben 100 mg per 100 grammi di patata Vitelotte (chiamata erroneamente, Viola, per il suo tipico colore). Per fare un veloce confronto, ad esempio nel vino rosso queste percentuali sono variabili da 7 a 70 mg per 100 g.

Gli scienziati attribuiscono a queste sostanze un vero e proprio ruolo di "spazzini" per liberare l’organismo dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento precoce e di svariate forme di cancro. Alcuni studi in vitro hanno dimostrato che il cancro del colon trattato con le antocianine, laddove si trovava il pigmento, mostrava un rallentamento nella crescita delle cellule cancerogene. Queste sostanze sono presenti in molti alimenti (tra cui mirtilli, ribes, lamponi, uva rossa e melanzane), ma la patata Vitelotte ne conterrebbe quantità nettamente superiori.
Data di pubblicazione: