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Di Rossella Gigli

A colloquio con Raffaella Didonna: la distribuzione italiana ancora poco interessata alle uve apirene

Lo scorso luglio 2010, FreshPlaza Italia si e' recata a Rutigliano (BA), dove ha ha intervistato Raffaella Didonna (nella foto), manager per la qualita' e il marketing presso Didonna Trade (Gruppo Didonna), azienda pugliese specializzata nella produzione e commercializzazione di uva da tavola e giunta oggi alla sua terza generazione.

Sul mercato ortofrutticolo in genere, e su quello dell'uva da tavola in particolare, è in atto - secondo Raffaella - una sorta di selezione naturale verso il miglioramento, dovuta alla necessità di affrontare problematiche di mercato e di competizione internazionale sempre più stringenti.

Sfide e opportunità nel mercato dell'uva
Nel segmento dell'uva da tavola, i fronti su cui si sta operando per una maggiore competitività sono diversi: da nuove soluzioni di imballaggio, a nuove varietà di prodotto, a fenomeni di aggregazione. "Che in Puglia si faccia uva di qualità - afferma Raffaella - è un dato di fatto. L'importante, però, è che questa qualità emerga, che sia in grado di proporsi sul mercato, stando sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza".

Raffaella riconosce che la sfida maggiore, oggigiorno, è quella di affrontare un duplice ostacolo: il calo dei consumi, da una parte, e la riduzione dei prezzi al produttore, dall'altra. "L'innovazione diventa un fattore determinante per recuperare interesse da parte del mercato e, di conseguenza, valore aggiunto. Per esempio, noi investiamo ogni anno il 15% del nostro fatturato in sperimentazione e innovazione. Si può dire che non ci sia una sola nuova varietà di uva sulla quale non stiamo effettuando test in campo!".


Lo stabilimento dell'azienda a Rutigliano (BA).

Uve apirene? La domanda maggiore viene dal Nord Europa
Oltre all'attuale offerta di un vasto assortimento di uve senza semi (apirene), l'azienda Didonna sta valutando anche lo sviluppo di produzioni biologiche di uva da tavola. "Devo dire, comunque - nota Raffaella - che se una differenza c'è tra i retailers esteri e quelli italiani, questa riguarda il ben diverso interesse nei confronti delle uve apirene. I supermercati inglesi, per esempio, acquistano già da tempo prodotto senza semi, che è molto richiesto dal consumatore. Negli ultimi anni, questa tendenza è andata crescendo anche in Olanda, Belgio, Svizzera e Francia. Da noi, invece, i supermercati italiani ancora non avanzano richieste in tal senso".

L'azienda Didonna è presente sul mercato dell'uva da tavola già da giugno, alternando nel proprio calendario commerciale uve di produzione egiziana e uve italiane. Un 30-40% del prodotto è destinato a private label (marchi privati delle catene di supermercati), mentre il resto va a marchio Didonna.


Da sinistra a destra: Raffella Didonna, manager per la qualità e il marketing presso Didonna Trade e Giuseppe Laccone, agronomo fitopatologo.

Uve Italia e Victoria ancora prevalenti in Puglia
Come osserva il dott. Giuseppe Laccone, agronomo fitopatologo presente al nostro incontro con Raffaella Didonna: "La tipologia di uva da tavola prevalentemente coltivata in Puglia è la varietà Italia, il cui periodo di raccolta va generalmente da agosto a dicembre. Forse quello che ha un po' ostacolato la collocazione commerciale dell'uva Italia negli ultimi anni - spiega Laccone - è stata la sovrabbondanza di offerta, con produzioni spesso non al top della qualità".

"Il tratto distintivo di quest'uva, infatti, è il sapore di moscato: se manca quello, manca tutto. Perché l'uva Italia esprima al meglio il suo aroma particolare, bisogna saperla coltivare con particolare attenzione all'equilibrio tra componente vegetativa e componente produttiva. Pensare che questa fosse una produzione per tutti, ha indebolito la posizione dell'uva Italia, invece che rafforzarla. Nel tarantino, invece, la cultivar prevalente è l'uva Victoria. In generale, lo sviluppo delle varietà apirene in Puglia è ancora lento".


Grappolo d'argento conferito all'azienda Didonna.

Il trattamento delle fitopatie e la coltivazione biologica
Sul fronte delle tecniche agronomiche, il dott. Laccone ci confida: "Per molto tempo, come fitopatologo, ho ritenuto che la produzione in regime biologico dell'uva da tavola fosse quasi impraticabile. Oggi, invece, mi sono completamente ricreduto, anche grazie agli straordinari progressi fatti negli ultimi anni in materia di lotta biologica a parassiti e fitopatie. Pensiamo solo a quanto è promettente il metodo di contrasto agli insetti nocivi, basato sull'impiego di feromoni!".

"C'è da dire anche - aggiunge Laccone - che la tendenza ad una progressiva riduzione degli trattamenti chimici è stata innescata anche da una maggiore sensibilità del consumatore sul tema della sicurezza alimentare, nonché da una normativa europea sempre più rigorosa circa la presenza di residui nei prodotti ortofrutticoli. E' chiaro, però, che un processo di riconversione a tecniche agronomiche meno invasive richiede tempo, soprattutto in termini di ripristino di territori, dopo decenni di agricoltura convenzionale".

Contatti:
Raffaella Didonna
Didonna Trade Srl
Via per Conversano km 1,5
70018 Rutigliano (BA) - Italy
Tel.: +39 080 4761011
Fax: +39 080 4767201
E-mail: didonna@didonna.it
Web: www.didonna.it


Foto sotto: come eravamo. Fondatori e lavoranti presso l'azienda Didonna, in un'immagine dei primi anni '50, che oggi campeggia in forma di gigantografia negli uffici della Didonna Trade.