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Agli italiani piace 'bio'

La vendita diretta, in particolare di prodotti biologici, contagia nuovi settori e fasce sociali. E' quanto emerge dalla sedicesima edizione del rapporto Biobank, l'annuario del comparto biologico italiano che censisce oltre 8 mila operatori del settore, dei quali 3.100 legati alla vendita diretta. Nei tre anni considerati dallo studio, dal 2007 al 2009, il dato più significativo riguarda la crescita dei gruppi d'acquisto solidale, passato da 356 a 598, pari ad un aumento del 68 per cento.

I cittadini si organizzano, mettono in comune conoscenze e risorse e fanno la spesa direttamente nelle aziende, prediligendo i prodotti bio. E' una tendenza confermata anche dalla crescita del 32 per cento delle aziende con vendita diretta (passate da 1.645 a 2.176). Non conoscono crisi ristoranti e agriturismi che offrono prodotti biologici, cresciuti rispettivamente del 31 e del 22 per cento. Ma il biologico non è solo una scelta che gli italiani fanno nei fine settimana 'fuori porta'. Secondo i dati, si consolida l'attenzione ai cibi bio anche nelle scuole, dove il numero delle mense dedicate al biologico è aumentato del 23 per cento (da 683 a 837).

Crescono anche gli ordini via web. La voce e-commerce è infatti cresciuta del 25 per cento, mentre i negozi non virtuali, in città e paesi, sono cresciuti del 2 per cento e i mercatini bio del 10 per cento. Le regioni leader del biologico sono: Emilia Romagna, Lombardia e Toscana per numero di operatori. L'Emilia Romagna vanta quattro primati: aziende con vendita diretta, e-commerce, mense, mercatini. Segue la Lombardia, per gruppi d'acquisto, ristoranti e negozi. Al terzo posto la Toscana, prima per agriturismi.
Data di pubblicazione: