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In Italia il commercio di ortofrutta va ripensato, altrimenti e' la fine

Un produttore di verdure del nord d'Italia dice a FreshPlaza: "Questa mattina (2 luglio 2018, ndr) al mercato all'ingrosso ho assistito a una scena allucinante. Alcuni operatori di diversi supermercati della zona facevano a gara per acquistare il prodotto di qualità più bassa. E, si badi bene, sto parlando di supermercati, non di ambulanti stranieri che vendono tutto a 99 centesimi. Ho visto acquistare per i loro punti vendita pomodoro Cuore di bue di qualità scadente, da 600 grammi al pezzo: frutti gialli e stanchi, provenienti da non so dove".



Si tratta di un prodotto scarso dal punto di vista organolettico e anche scomodo da preparare. Ma veniva venduto a meno di 50 centesimi al kg. "Di conseguenza - continua il produttore che fa pomodoro di alta qualità - i supermercati coinvolti, non tutti per carità, possono fare la super offerta a 0,99 euro/kg e riempire il volantino con prezzi civetta. E ci guadagnano pure. Rifilano un prodotto scarso, ma attirano i consumatori che poi, nel punto vendita, comprano altro. Di certo non acquisteranno più pomodoro, o saranno comunque scoraggiati dal consumarlo. E per noi è la fine".



Provocatoriamente, il produttore si domanda: "Ma come mai in questi casi le catene non scrivono, ad esempio, 'offerta speciale, pomodoro cattivo a basso prezzo'? Sarebbe onesto e non si carpirebbe la fiducia del consumatore. Questi signori che vendono al dettaglio non si rendono conto che così stanno uccidendo noi agricoltori che proviamo a fare qualità. Non ho mai visto un consumatore fare storie per pagare 1 euro in più del pomodoro di ottima qualità. Magari ne compra uno in meno, ma il giorno successivo lo riacquista, se gli è piaciuto".



Questo periodo è quello più nero di tutto l'anno dal punto di vista dei consumi. Vanno meglio coloro che riforniscono le zone turistiche come le Riviere, ma nelle città cominciano a scarseggiare sia i turisti, sia i residenti.

"Certe politiche aggressive di marketing ci stanno uccidendo - conclude il produttore. Vedo che ultimamente anche dei fruttivendoli, che dovrebbero giocare tutto sulla qualità, inseguono il falso mito dell'offerta, come fossero un supermercato. Se andiamo avanti così, non so dove andremo a finire. La vedo male per gli agricoltori, ma anche per i consumatori".