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A causa delle instabilita' politiche

Crollo dell'export italiano in nord Africa nel 2017

In nord Africa, vale a dire Egitto, Libia e Algeria, nel 2015 l'Italia aveva esportato oltre 250mila tonnellate di ortofrutta. Era un risultato molto buono, considerato che solo nel 2007 si erano raggiunte le 20mila tonnellate. Ma nel 2017, a causa delle instabilità politiche di quelle aree del mondo, il dato è calato di due terzi, con un export di sole 80mila tonnellate.



I dati, presentati di recente dal Cso, indicano anche una crescita dell'export italiano in Oriente (India, Cina e Taiwan) con circa 40mila tonnellate. Cambiando continente, in Nord America nel 2017 l'Italia ha esportato 50mila tonnellate. Non sono numeri sufficienti, in ogni caso, se si considera che il mercato è globale e che l'Italia ha un bisogno estremo di esportare. Lo scorso anno, nel complesso, l'Italia ha esportato 3,83 milioni di tonnellate di ortofrutta. Di queste, 1,1 milioni ton sono destinate alla Germania.



Un Paese europeo dove nel 2017 l'export dall'Italia è aumentato del 10% è la Francia: qui lo scorso anno sono state acquistate 365mila tonnellate di ortofrutta italiana. Al terzo posto figura la Polonia con 210 mila tonnellate, seguita dall'Austria.



Un quinto ( il 20%) di tutte le esportazioni nazionale arrivano dall'Emilia-Romagna, una regione che produce l'11% del valore nazionale di ortofrutta. In Emilia-Romagna l'ortofrutta interessa 120mila ettari con circa 22mila aziende produttrici.

L'Emilia-Romagna vanta altri primati in merito alle produzioni più vocate all'export: qui si produce il 70% delle pere italiane, il 36% del pomodoro da industria, quasi il 30% delle pesche e nettarine e il 25% del kiwi italiano. Il 50% delle aziende agricole è associato in Op.