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La testimonianza di Raffaele Maiorano, presidente nazionale Anga

Come e' cambiato il modo di fare agricoltura dei giovani imprenditori in 60 anni

L'8 giugno 2018, l'ANGA-Giovani di Confagricoltura, l'organizzazione sindacale per la rappresentanza dei giovani imprenditori agricoli aderenti a Confagricoltura, ha festeggiato i 60 anni di attività. Per l'occasione, nel corso di un intervista a Geo, noto programma di Rai3, il presidente nazionale di Anga Raffaele Maiorano (nella foto sotto) ha delineato i cambiamenti avvenuti negli anni nel modo di fare agricoltura dei giovani imprenditori.

"L'agricoltura, in 60 anni, è cambiata davvero tanto - ha dichiarato Maiorano - E' aumentato ad esempio il livello di meccanizzazione e di innovazione e c'è stata un'incredibile evoluzione, basti pensare alla digitalizzazione. Negli ultimi anni, poi, abbiamo dovuto fronteggiare delle sfide globali che, qualche decennio fa, erano probabilmente meno influenti nella vita dell'agricoltore. A seconda del punto di vista, comunque, le sfide globali possono rappresentare delle opportunità".



Nei giovani imprenditori è sicuramente cambiata la maniera di fare agricoltura. "Non è più sufficiente essere proprietari di un terreno per definirsi imprenditori - ha sostenuto Maiorano - Bisogna sviluppare alcune skills, ovvero aumentare la capacità di marketing e di comunicazione, essere capaci di riuscire a fare un controllo di gestione della propria azienda e saperla amministrare in generale".

Un altro aspetto fondamentale è poi la multifunzionalità dell'azienda agricola. Qualità e sostenibilità sono i due temi sui quali Anga sta puntando e sui quali si sono focalizzati i festeggiamenti del sessantesimo anniversario.

"Stiamo cercando di attuare un cambio di paradigma, ovvero vivere la sostenibilità, che può essere ambientale, sociale ed economica, non come qualcosa di imposto da sovrastrutture o istituzioni internazionali partendo quindi dall'economicità delle aziende, ma rivedendo il proprio investimento e il proprio approccio dal basso, misurandone l'effetto non sostenibile".

L'agricoltura italiana è sinonimo di qualità. "Sul concetto di qualità noi ci siamo soffermati moltissimo - ha sottolineato il presidente di ANGA - Negli ultimi anni, abbiamo provato, con l'aiuto dell'innovazione e della ricerca scientifica, con partner quali Cnr e Crea, a stringere le maglie della qualità oggettiva. Cioè una qualità che possa essere misurata, replicabile anche su larga scala, che segua dei disciplinari precisi, che sia riconosciuta e che quindi abbia un prezzo e un valore adeguato per chi la produce e per chi la deve consumare".

"Dal 1982 a oggi abbiamo perso il 50% della Sau (superficie agricola utilizzata) - ha spiegato Maiorano - E' un dato che spaventa ed è dovuto a una serie di fattori. Innanzitutto l'urbanizzazione incontrollata degli ultimi decenni. A pesare, inoltre, è il fatto che diventare agricoltori e gestire un'attività agricola non è sempre remunerativo. Questo, insieme alla grande parcellizzazione delle aziende, ha fatto sì che i proprietari terrieri abbandonassero i terreni".

I giovani però cercano la terra e vogliono ritornare a una dimensione e a un'imprenditoria agricola. "Come Anga lo riscontriamo continuamente e la nostra base associativa cresce di giorno in giorno - ha concluso il presidente nazionale - Cosa più interessante è il numero di attività connesse all'agricoltura (start up innovative, ricerca, ristorazione per esempio) in aumento vertiginoso".