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Lavoro nero e caporalato: i risultati dei controlli in agricoltura

Le Forze dell'ordine stanno operando controlli serrati sul fenomeno del caporalato e del lavoro nero: una piaga che non conosce limiti territoriali, poiché si estende su tutto il territorio nazionale da sud a nord. L'azione repressiva prosegue senza soste. Azioni recenti hanno interessato varie regioni, tra cui la Sicilia. Qui, a Vittoria (RG), l'Ispettorato del Lavoro, l'INPS e l'ASP hanno sanzionato per migliaia di euro un imprenditore arrestato e hanno ordinato la sospensione dell'attività.


I lavoratori sfruttati venivano pagati pochi euro l'ora, non avevano mai avuto un contratto di lavoro, né mai effettuato una visita medica di controllo, non sono mai stati informati sui rischi nell'utilizzo di fitofarmaci, non hanno mai avuto diritto alle ferie o giorno di riposo, non sono mai stati dotati di dispositivi di protezione individuale. Lavoravano almeno 8 ore al giorno e venivano pagati solo quando lavoravano; se non c'era attività, non essendo impiegati, non percepivano nulla.



In azienda sono stati trovati inoltre numerosi oggetti e attrezzi rubati. Sono comunque ancora in corso accertamenti per la verifica di altre irregolarità da parte degli investigatori.

Si tratta solo dell'ennesimo episodio che non è certo destinato a rimanere isolato. Il "Rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale anno 2017", pubblicato a febbraio di quest'anno dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha messo in evidenza come "gli accertamenti, effettuati in contesti provinciali diversi, hanno consentito di raggiungere importanti obiettivi, sia in termini di irregolarità riscontrate che di sanzioni irrogate, dando luogo a concreti risultati anche sotto il profilo delle fattispecie penali rilevate".



Nel corso del 2017, infatti, in agricoltura sono state effettuate 7.265 ispezioni - si legge nel rapporto - che hanno registrato un esito sostanzialmente in linea con il precedente anno. Sono stati infatti riscontrati 5.222 lavoratori irregolari (a fronte di 5.512 del 2016), di cui 3.549 sono risultati in "nero" (a fronte di 3.997 del precedente anno) e, tra questi, 203 cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno (217 nell'anno 2016), con un tasso di irregolarità superiore al 50%, anch'esso sostanzialmente in linea con quello dell'anno precedente (51%).

Sono stati adottati 360 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale (347 nel 2016) dei quali l'87% (312) revocati a seguito di intervenuta regolarizzazione. Particolarmente significativi sono i risultati concernenti l'attività di polizia giudiziaria, che ha coinvolto principalmente i militari dell'Arma dei Carabinieri che operano all'interno dell'INL, finalizzata all'individuazione del "reato di caporalato" di cui al citato art. 603 bis c.p. In particolare si segnala il deferimento di 94 persone all'Autorità Giudiziaria, delle quali 31 in stato di arresto e con l'individuazione di 387 lavoratori vittime di sfruttamento.