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Sicilia: la lotta ai nematodi e' possibile se la strategia e' integrata

L'estate è foriera di una grande serie di fitopatologie per le orticole e la Sicilia, dove le temperature arrivano a livelli considerevoli, non fa eccezione. Tra i problemi più significativi vi sono certamente i danni da nematodi, riscontrabili nelle serre anche durante tutto l'arco dell'anno, oltre che d'estate.

I danni da nematodi galligeni (Meloidogyne spp.) (Fig. 1) alle colture ortive in Sicilia sono tanto gravi da causare, in assenza di adeguati interventi di difesa, la perdita totale del raccolto. Ciò è dovuto alle caratteristiche ambientali del territorio, che presenta temperature molto miti anche durante il periodo autunno-invernale, che risultano dunque favorevoli ai nematodi cecidogeni. La lotta contro i nematodi è, pertanto, una pratica indispensabile ai fini di assicurare una produzione economicamente conveniente.


Fig.1 - Apparato radiale di pianta di pomodoro gravemente infestato da nematodi galligeni

Per comprendere meglio la portata del problema, abbiamo contattato Giada d'Errico, ricercatrice presso il Dipartimento di Agraria dell'Università di Napoli Federico II, che da anni si occupa del problema negli areali di maggior interesse della Sicilia.


Giada d'Errico

"In Sicilia i mezzi di lotta di più largo uso, anche in considerazione delle esigenze colturali che rendono inattuabili le rotazioni - ha spiegato d'Errico - sono principalmente la fumigazione del terreno e, a seguire, la solarizzazione e l'impiego di piante innestate su portainnesto resistente. Frequenti sono le integrazioni, soprattutto su pomodoro, di queste ultime con la fumigazione o la solarizzazione. Relativamente ai fumiganti, la molecola maggiormente impiegata è l'1,3-Dicloropropene che necessita di autorizzazione nazionale rinnovata annualmente per determinate colture e arco di tempo predefinito. Nelle linee generali, la fumigazione, se ben attuata, consente di effettuare anche un secondo ciclo colturale senza effettuare interventi aggiuntivi di difesa. Tale pratica, oltre ad assicurare produzioni quali-quantitative migliori, esercita una discreta azione collaterale nei confronti delle infestati e patogeni vari".

"La solarizzazione del terreno è anch'essa una tecnica che presenta vantaggi paragonabili a quelli dei fumiganti - ha continuato la ricercatrice - II grosso limite di questa pratica è dato dall'incertezza del risultato dovuto agli atipici andamenti stagionali (piogge estive sempre più frequenti), in fase di trattamento, che non consentono il progressivo incremento delle temperature nel suolo. Inoltre, l'efficacia della solarizzazione è per lo più limitata ai primi 20 cm di profondità del terreno. Da non sottovalutare, infine, che la solarizzazione riduce il contenuto in sostanza organica, già molto basso nei terreni siciliani".



L'utilizzo di varietà resistenti o tolleranti ai nematodi galligeni apporta notevoli vantaggi perché oltre ad essere economico, non modifica le consuete pratiche agricole e l'organizzazione aziendale. I principali limiti sono costituiti dal fatto che cultivar resistenti ai nematodi galligeni sono disponibili unicamente per pomodoro e peperone e che la stabilità della resistenza può essere compromessa da fattori esterni quali la temperatura del terreno. Inoltre, l'impiego frequente di varietà resistenti può favorire l'insorgenza di popolazioni di nematodi in grado di attaccare anche le cultivar contenenti geni di resistenza, fenomeno questo già noto in molti Paesi e anche in Sicilia.

"Tra i vari sistemi discussi, la fumigazione del terreno è, pertanto, quella che offre maggiori garanzie di successo - ha concluso d'Errico - Non devono però essere sottovalutati alcuni estratti vegetali, vari microrganismi di biocontrollo e l'importanza di questi nel recupero biologico dei suoli soprattutto se trattati per anni con fumiganti o nematocidi non volatili con trattamenti pre-trapianto e di copertura".



La ricerca mondiale ha dimostrato che le diverse strategie di lotta funzionano più efficacemente se tra loro integrate e applicate in maniera sartoriale.