"Chi raccoglie i lime, li stacca da alberi alti fino a 2 metri e li deposita in zaini chiamati catangas, che hanno una capacità di 20 kg. Successivamente, questi vengono riposti in cesti di plastica", ha dichiarato Paula Andrea Avendaño, studentessa di ingegneria agraria.
L'utilizzo del nuovo attrezzo consente di ridurre l'impatto della caduta ed evitare che i limoni si urtino a vicenda all'interno dei cesti. Un forte impatto provoca infatti la secrezione di oli che, con il tempo, bruciano la buccia, generando macchie brunastre. Questo processo è noto come oleocellosi.
Il sistema proposto consiste in un condotto retrattile che può essere allungato fino a 5 metri, in modo che l'operatore possa spostarsi rapidamente da un albero all'altro, senza interrompere il processo e sfruttando il fatto che tra gli alberi c’è solitamente una distanza da 6 a 10 metri.
Il condotto porta a una piccola piattaforma con quattro ruote, su cui c'è un cesto dove cadono i lime; successivamente i frutti passano attraverso un semplice meccanismo di separazione con un sistema di biforcazione a forma di Y, che riduce l'altezza della caduta e impedisce ai lime raccolti di urtarsi a vicenda.
Fonte: agronegocios.co