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Nel Mediterraneo il traffico container e' aumentato del 500% in 20 anni

Il Mediterraneo aumenta il ruolo di pivot dei traffici commerciali marittimi mondiali, con una crescita, negli ultimi 20 anni, del 500% del traffico container. A dare la spinta, gli investimenti cinesi (4 miliardi) in portualità e logistica; il raddoppio del Canale di Suez (nel 2017 oltre 900 milioni di tonnellate transitate); la presenza di free zone strutturate che stanno concentrando ancora di più l'attenzione sul Mare Nostrum da parte degli operatori marittimi.

In questo quadro anche i porti italiani iniziano a mostrare performance molto interessanti. Nel 2017 l'import-export via mare ha sorpassato i 240 miliardi, un aumento del 12,4% sull'anno precedente. Sono alcuni dei dati che emergono dal 5° Rapporto sull'economia marittima italiana, realizzato da SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e presentato a Napoli, presso la Sala delle Assemblee del Banco di Napoli.

"Dal Rapporto - dice Massimo Deandreis, direttore generale SRM - emerge che il Mediterraneo rispetto a 10-15 anni fa è più centrale dal punto di vista degli scambi marittimi, grazie alla soprattutto alla Cina. La Via della Seta sta facendo vedere i suoi effetti in termini di crescita dei trasporti marittimi, e tutto ciò ha una influenza anche sulla portualità italiana. Va inoltre osservato che i porti del Nord Europa che sono stati e sono più efficienti di quelli del Sud, stanno leggermente perdendo competitività a favore dei porti del Mediterraneo, grazie anche al raddoppio del Canale di Suez e al consolidamento delle rotte asiatiche che stanno diventando la direttrice mondiale del commercio". 
Data di pubblicazione: