L'Unione ha inviato al Primo Ministro una lettera con 23 punti che vorrebbero affrontare, tra i quali: i prodotti polacchi devono sempre essere posti in prima linea nei negozi, il paese chiuderà i confini all'Ucraina e il percorso sarà aperto per le esportazioni in Russia e Europa.
Tuttavia, è possibile che uno dei problemi potrebbe essere che i pataticoltori polacchi stiano diventando vittime per avere modernizzato la loro produzione, senza fare altrettanto con le loro pratiche commerciali?
Secondo Lukasz Ostrowicz di Bugaj Sp, "la resa media aumenta di anno in anno, con l'utilizzo di più macchinari professionali, pratiche di piantagione e nuove varietà e i coltivatori continuano a coltivare di più senza pensare per chi stanno coltivando. Penso che i coltivatori debbano orientarsi di più alla produzione sotto contratto per il 50% circa della loro produzione annuale; poi gli resta ancora lo spazio con lo stock restante per fare dei profitti ulteriori. Sembra che molti coltivatori qui hanno timore di farlo, con la speranza di ottenere profitti più alti. Tuttavia, in un momento in cui la produzione continua ad aumentare e la domanda sta diminuendo, avere una sicurezza di reddito potrebbe essere un buon modo di procedere".
I mesi di aprile, maggio e giugno sono quelli in cui ci sono più patate.
Le patate polacche dominano gli scaffali per tutto l'anno, rappresentando l'80% circa della fornitura.
"I coltivatori si stanno lamentando delle importazioni da altri paesi, ma questo solitamente succede verso la fine della stagione, quando i problemi di qualità significano che la maggior parte delle patate polacche ancora nelle scorte non sono più adatte alla vendita al dettaglio. Ecco perché siamo obbligati a importare da pesi come Germania e Francia. Se i produttori vogliono eliminare le importazioni devono investire in impianti di stoccaggio a lungo termine migliori in modo da avere sufficienti patate di buona qualità per soddisfare la domanda per tutto l'anno".
"Esistono molti fattori che causano l'attuale situazione e penso che non dovremmo dimenticarci che non sono solo le patate e le verdure polacche a sperimentare un anno difficile, ma anche quelle dei principali paesi produttori europei come Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Germania".
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Łukasz Ostrowicz
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