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Drupacee: non sempre quanto ricavato dal produttore e' sufficiente a bilanciare i costi di produzione

Resta un enigma come si posizionerà il mercato delle drupacee perché "come al solito non si riesce ad avere un quadro realistico dei quantitativi disponibili nelle zone di produzione interessate. Senza dubbio l'andamento climatico dei mesi di marzo e aprile non è stato favorevole e tutti conoscono i danni che sono stati provocati. Ancora nei giorni scorsi, una forte grandinata si è abbattuta su importanti areali dell'Emilia-Romagna (cfr. FreshPlaza del 18/05/2018)". Queste le riflessioni rilasciate a FreshPlaza da un operatore del settore.

"Per come è stato di recente accertato, risulta che le produzioni della varietà precoci, in particolare, hanno risentito dei danni da freddo più di quanto non sia stato per le produzioni medio-tardive. Inoltre, tali danni risultano a macchia di leopardo negli areali di produzione, per cui diventa più complicato azzardare stime di produzioni più o meno realistiche - continua - Di certo, la formazione dei frutti risente dello stress che la pianta ha sopportato e sembra che le caratteriste organolettiche, almeno sul precoce, non siano eccellenti con un accertato grado Brix al di sotto della media (9-9,5) richiesto dalla Grande distribuzione organizzata.

"Sulle varietà precoci, con inizio raccolta nella seconda decade di maggio e fine raccolta nella seconda decade di giugno, sembra manchi il 20-25% di produzione, mentre per le medio-tardive il calo si stimerebbe attorno al 10-15%. Analoga situazione, con qualche punto percentuale in meno, si registra per le produzioni del centro-nord Italia. Anche la Spagna si trova nella stessa situazione, mentre la Grecia sembra attestarsi su quantitativi soddisfacenti".

A detta dell'operatore, nel comparto delle albicocche si dovrebbe registrare una situazione simile a quella di pesche e nettarine e pertanto l'offerta delle drupacee non sarebbe sufficiente a soddisfare la potenziale domanda.



Ciò premesso, non serve la sfera di cristallo per affermare che la stagione appena iniziata si prospetta abbastanza interessante sul piano delle strategie commerciali.

"Purtroppo le esperienze vissute negli anni passati, in presenza di analoghe condizioni, ci hanno dimostrato che resta l'illusione di un migliore risultato economico rispetto alle stagioni con piena produzione, ma che, in percentuale, non è proporzionale o sufficiente a supplire al calo della produzione. In altri termini, non sempre quanto ricavato dal produttore è sufficiente a bilanciare i costi di produzione".

"Tutto dipenderà da come verrà gestita la forza contrattuale dei protagonisti nella pianificazione del business - dichiara l'operatore - Da una parte la Gdo nazionale, e soprattutto europea, e dall'altra la produzione. Già da qualche mese, la Gdo ha pianificato la sua stagione di acquisto e vendita, tenendo conto delle promozioni, dei volantini e a quale prezzo in offerta deve uscire nei banchi di vendita. Quindi ha già definito un parametro di base di acquisto, che potrà variare nell'arco del periodo di commercializzazione, e che in ogni caso non coinciderà con le aspettative della produzione".

"Alla produzione resta la carta di un'attenta gestione commerciale con la quale gestire l'offerta dinanzi a una domanda che non sempre potrà essere soddisfatta. Tale strategia potrebbe essere attivata - se pensiamo che tutti i Paesi produttori di drupacee registrano un calo percentuale a due cifre - per il conseguimento di un risultato che una volta tanto possa riconoscere una giusta remunerazione del prodotto".