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Istituto Agrario di Vittoria:

Le sfide in agricoltura si vincono anche con una buona formazione

Il futuro prossimo dell'agricoltura italiana necessita di professionisti altamente qualificati e formati, dotati di un corredo di competenze tecniche con le quali dovranno affrontare le sfide del domani. Un ruolo determinante in tal senso è svolto dagli Istituti Agrari sparsi sul territorio nazionale. Tra questi è senz'altro degno di nota quello di Vittoria che, situato nella provincia di Ragusa, in Sicilia, da oltre 35 anni si occupa della formazione dei futuri periti agrari la cui presenza in una terra vocata all'orticoltura e alla vitivinicoltura d'eccellenza è fondamentale e strategica.


Alunni e docenti coinvolti nel progetto scolastico sul fuori suolo

La sezione agraria del 'Fermi' di Vittoria è infatti inserita in un territorio a forte vocazione orticola che trae la propria economia prevalentemente dalla serricoltura (contribuendo in buona parte a formare il PIL della Sicilia), le cui produzioni vengono commercializzate in Italia e all'estero grazie al locale mercato ortofrutticolo, tra i più grandi d'Europa.



Del resto, come è ben noto, Vittoria, città pioniera della serricoltura intensiva, è baricentrica rispetto alla fascia trasformata siciliana che va da Licata, in provincia di Agrigento, a Pachino in provincia di Siracusa. Il giro d'affari complessivo del settore è difficilmente calcolabile, se si considera anche l'indotto. Quel che è certo è che il reddito di circa 100.000 famiglie proviene da una superficie di 6000 ettari (fonte: Svi.Med - Progetto Agriponic), coltivate in serra fredda, di cui oltre 1200 ettari sono in fuori suolo.

Ed è proprio sulle colture in fuori suolo che si sono concentrati gli studenti della Sezione Agraria dell'I.I.S. "Fermi" di Vittoria nel corso di un progetto che li ha visti impegnati sotto la guida dei docenti Giovanni Iacono e Piero Alessandrello con la supervisione di Emanuele Martinez, in qualità di docente responsabile dell'azienda agraria dell'istituto.



L'esperienza aziendale in ambiente intrascolastico: la coltivazione in fuori suolo
"Le colture fuori suolo hanno avuto gradualmente uno sviluppo notevole – spiega il professore Emanuele Martinez - dal momento in cui il bromuro di metile è stato messo al bando dal protocollo di Montreal, quale fumigante per la sterilizzazione del suolo adibito a colture serricole contro le avversità telluriche. Una delle alternative in un'ottica di gestione integrata del suolo ecocompatibile è stata quelle delle colture fuori suolo, soluzione che tuttavia necessita di un minimo d'impiego di mezzi tecnologici e di una preparazione non indifferente. Il terreno non è più visto come substrato colturale ma come piano di lavoro colturale".

"La sperimentazione su 150mq di serra presso la nostra scuola durante l'anno scolastico in corso - dicono i docenti Giovanni Iacono e Piero Alessandrello - ha previsto l'utilizzazione come substrato di coltivazione dei panetti di fibra di cocco, molto utilizzata come sostanza per le sue proprietà chimico-fisiche. Va sottolineata la valenza data dagli interventi tecnici contro le avversità utilizzando antagonisti naturali che hanno permesso una gestione eco-compatibile e rispettose della sicurezza alimentare e dell'ambiente".


Piero Alessandrello e Giovanni Iacono, docenti responsabili del progetto

"Abbiamo dedicato buona parte delle nostre attenzioni alla soluzione nutritiva, preparata opportunamente in seguito alle analisi chimiche eseguite sulle acque d'irrigazione dal laboratorio e versata in 2 vasche – proseguono Iacono e Alessandrello - da dove poi viene pompata all'impianto di irrigazione. Nei panetti abbiamo trapiantato piantine innestate di una cultivar commerciale di pomodoro a grappolo rosso. Successivamente sono stati eseguiti i principali interventi di tecniche colturali che hanno portato come risultato a un'esperienza di alto valore didattico, capace di coinvolgere sul piano operativo gruppi di allievi del triennio conclusivo del corso di studio, opportunamente guidati dai docenti nelle diverse fasi esecutive della gestione del ciclo vegeto-produttivo della coltura. Alla fine possiamo affermare di avere saputo perfettamente conciliare il momento teoretico con quello operativo trasferendo sul campo le esperienze didattiche vissute con impegno, dedizione, passione e coinvolgimento motivazionale. Cogliamo l'occasione per ringraziare gli agronomi Salvatore Sammito, Antonio Putrino e Agostino Cordelli, i quali hanno contribuito alla riuscita del progetto".


Emanuele Martinez (docente supervisore del progetto) e Rosaria Costanzo (dirigente scolastico dell'Istituto Agrario di Vittoria)

Vincere la sfida della formazione per un'agricoltura sostenibile e moderna
"Galileo Galilei ci insegna l'alto valore delle scienze sperimentali - spiega dal canto suo la preside Rosaria Costanzo – pertanto le conoscenze acquisite in aula durante le lezioni frontali debbono potere diventare competenze spendibili in laboratorio e, nel caso della sezione agraria, le aule didattiche sono soprattutto le serre a cui si affianca tutta una serie di laboratori di chimica, scienze, topografia, meristematica, agronomia e altro ancora. Fondamentale infatti per i nostri studenti è l'apporto costante di una buona pratica di laboratorio".

"Il nostro compito è quello di vincere la sfida sul piano delle formazione scolastica delle future professionalità - ha concluso la dirigente scolastica – pertanto è più che mai fondamentale fare rete con gli enti, in primo luogo l'assessorato Agricoltura e Foreste della regione Sicilia nonché con aziende leader del comprensorio che già operano con la scuola nell'ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. La valenza degli stage realizzati è testimoniata dal successo lavorativo successivamente intrapreso dai nostri studenti".