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Presentati i primi risultati del progetto SUS-PEACH

Lo scorso 4 aprile, presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è svolta la giornata tecnico-divulgativa sul progetto SUS-PEACH, Innovazioni e sostenibilità della coltivazione del pesco. Il progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Puglia è coordinato dal CREA-AA di Bari e vede come partner di ricerca il DiSAAT dell'Università di Bari Aldo Moro.




La limitata risorsa idrica e l'incremento delle temperature stanno ponendo seri limiti alla coltivazione di alcune specie da frutto e cultivar in ambiente semi-arido come quello del Meridione d'Italia. Il progetto di ricerca SUS-PEACH ha l'ambizione di voler sviluppare un protocollo di gestione colturale trasferibile ed accessibile all'utente finale (produttore, tecnico, ecc.), avente come caso studio il pesco. Il progetto mira a razionalizzare e preservare l'uso delle risorse primarie esauribili, quali l'acqua e la fertilità del suolo, per un'agricoltura ecologicamente ed economicamente sostenibile.

I primi risultati della sperimentazione
Per lo studio, è stato valutato l'effetto della modulazione del microclima sulle performance di funzionalità e produttività della nettarina a maturazione tardiva California. Sono state confrontate 8 gestioni colturali ottenute dall'interazione di 3 fattori: intensità luminosa, gestione del suolo, restituzione idrica.

La coltura è stata protetta con una normale rete antigrandine (H); o con una rete ombreggiante (S) aventi un potere ombreggiante rispettivamente del 10 e del 30%, entrambe a trasmittanza neutra e alta diffusività.


(A) Copertura con normale rete antigrandine (potere ombreggiante del 10%) e (B) copertura con rete antigrandine ombreggiante ad alta diffusività (potere ombreggiante 30%).

Il suolo è stato gestito con periodiche lavorazioni (T) o utilizzando un mulching biodegradabile ad alta riflettività (M). La coltura è stata irrigata restituendo il 100% (W) o il 50% (L); dell'evapotraspirato determinato attraverso il bilancio idrico mediante metodo microclimatico e sensori di umidità del suolo. 


Gestione del suolo attraverso la periodica erpicatura (A) oppure attraverso l'utilizzo di mulching biodegradabile (B).

Combinando i 3 fattori sono stati quindi ottenuti 8 diversi trattamenti: HWT, HLT, HWM, HLM, SWT, SLT, SWM, SLM.

Per quanto riguarda i materiali di copertura e pacciamatura, sono stati scelti e testati in campo: (i) una rete ombreggiante e antigrandine CHROMATINET PERLA 30%; (ii) una rete antigrandine CHROMATINET CRISTALLO LENO 10%; (iii) una pacciamatura biodegradabile bicolore grigio scuro/grigio molto chiaro che viene incorporata nel suolo con le lavorazioni a fine stagione.

L'installazione di una rete di sensori per il monitoraggio in tempo reale dell'umidità del suolo e delle condizioni agro-meteo sulle 8 gestioni colturali ha permesso di (i) programmare l'irrigazione per i trattamenti full irrigation (W) e deficit irrigation (L); (ii) valutare gli effetti della rete ombreggiante (S) e antigrandine (H) sul microclima nel pescheto; (iii) individuare differenti consumi idrici in termini di evapotraspirazione colturale (ETc); (iv) determinare i coefficienti di stress dal contenuto idrico del suolo.

La programmazione irrigua ha permesso di stimare e somministrare 4790 m3/ha di acqua nel pescheto irrigato in modo ottimale (W) e 3970 m3/ha nel pescheto irrigato in modo deficitario (L). L'effetto ombreggiante della rete ha determinato una riduzione media della temperatura dell'aria di 1°C, della velocità del vento del 42%, della radiazione globale del 24% e un aumento dell'umidità relativa dell'aria del 5%. Tali conseguenze sul microclima hanno determinato effetti sui consumi idrici nelle diverse gestioni colturali.

La gestione colturale con rete ombreggiante e mulching ha determinato il più basso consumo idrico (471 mm), mentre il consumo idrico più elevato si è evidenziato con la gestione colturale HWT (589 mm). Inoltre, l'uso di reti ombreggianti ad alta diffusività abbinato alla pratica di mulching ha incrementato la quantità di carbonio fissato di circa il 20% e ridotto le perdite idriche del 25%. La diretta conseguenza è stata l'incremento dell'efficienza d'uso dell'acqua nella fissazione di carbonio del 60%, circa.

Sul versante produttivo, le caratteristiche qualitative dei frutti sono rimaste invariate tra gli 8 trattamenti, le produzioni sotto rete ombreggiante al 30% ad alta diffusività si sono attestate su valori di 54 t/ha con una pezzatura media di circa 211g a fronte di una produzione per ettaro di circa 50t/ha, con una pezzatura media di 195g registrata sotto rete antigrandine.

Per quanto riguarda i risultati economici, le tesi SWM, SLT e SWT sembrano evidenziare una maggiore convenienza economica rispetto alla gestione classica HWT. L'impiego del mulching ha comportato un incremento dei costi conveniente se abbinato all'uso della rete ombreggiante. La gestione sperimentale potrebbe beneficiare di un ulteriore incremento del valore unitario della produzione grazie al ricorso di specifici marchi di sostenibilità ambientale. In effetti, i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori degli ultimi decenni stanno favorendo sempre più produzioni di alta qualità a seguito dell'adozione di processi produttivi più rispettosi dell'ambiente, così da stimolare un incremento della disponibilità a pagare, con positive ripercussioni sull'ambiente (ecosostenibilità), sui produttori (redditività) e sui consumatori (qualità).

I risultati preliminari del progetto SUS-PEACH suggeriscono che l'utilizzo di reti ombreggianti, eventualmente abbinato alla pratica del mulching, è promettente in termini di produttività primaria netta, produzione e risparmio idrico. Ulteriori approfondimenti deriveranno dalle prove in essere nell'annata 2018.