Francia: l'utilizzo del dimetoato e' vietato dal 2016 ma i cerasicoltori si ingegnano
Ma la Drosophila Suzukii non è la sola ad essere colpevole: anche la competitività internazionale è ampiamente responsabile, dal momento che in qualsiasi altra parte del mondo il costo della manodopera è sempre inferiore a quello francese. I produttori francesi devono fare affidamento sulla qualità dei propri prodotti, il che è ancora più difficile da quando, nel 2016, il governo ha vietato l'utilizzo del dimetoato, un potente insetticida e l'unico efficace nei confronti della mosca della frutta.
Nel 2014, il 20% delle ciliegie presenti sul mercato presentavano un contenuto di dimetoato superiore al limite consentito (1mg/kg invece che 0,2mg/kg). Nonostante i rischi associati al suddetto insetticida, tra cui possibili complicazioni cardio-respiratorie in particolare per gli agricoltori, nel 2016 alcuni produttori, soprattutto nella Vaucluse, hanno addirittura abbattuto i propri alberi di fronte alle telecamere come segno di protesta nei confronti della nuova legge.
Si stanno sperimentando nuove soluzioni per combattere la mosca, come ad esempio quella di coprire i frutteti con delle reti, la quale è una soluzione molto efficace ma dispendiosa (60.000 euro/ettaro), e redditizia dopo 8 anni. Poiché il dimetoato è stato vietato, la produzione è inizialmente crollata del 10% nel 2016, per poi aumentare nuovamente nel 2017 grazie a condizioni meteorologiche favorevoli.
Alcuni produttori si sono inventati trappole fatte in casa - con miscele di vino, granatina, detersivo per piatti, ad esempio - che vengono appese agli alberi. Altri sono passati alla produzione biologica, e producono cultivar precoci, che crescono prima del picco di presenza della mosca della frutta, nel mese di maggio. Nonostante la resa produttiva sia inferiore del 20%, le ciliegie biologiche possono essere vendute con un sovrapprezzo del 25%.