Istat: prezzi al consumo in aumento
Il rallentamento dell'inflazione, in parte frenato dall'accelerazione dei prezzi dei beni alimentari (da +0,5% di marzo a +1,6%), si deve prevalentemente all'inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +5,0% a -1,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a -0,7%), cui si aggiunge quella, meno marcata, dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,4% a -0,7%).
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L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta a +0,5% (era +0,7% nel mese precedente) mentre quella al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,5% (come a marzo).
L'aumento congiunturale dell'indice generale dei prezzi al consumo è dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi degli alimentari lavorati (+1,1%), dei beni energetici non regolamentati (+1,1%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), quasi del tutto neutralizzati dal calo dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-5,4%).
L'inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,7% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.