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ENEA presente all'Earth Day Italia 2018

Agricoltura 4.0: soluzioni per gestire colture, acqua e suolo

L'agricoltura innovativa e sostenibile è stato uno dei temi che ENEA ha presentato in occasione di 'Villaggio per la Terra', il multi-evento organizzato da Earth Day Italia da sabato 21 a mercoledì 25 aprile a Roma. Nel corso dei cinque giorni della kermesse, organizzata in 17 'piazze virtuali' che corrispondono agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda Onu al 2030, ENEA ha proposto un percorso multidisciplinare con filmati, laboratori, esposizioni e workshop.

ENEA ha presentato anche dei focus, tra gli altri, dedicati alla lotta ai cambiamenti climatici e all'agricoltura sostenibile con nuove tecnologie e soluzioni come l'agricoltura di precisione: una gestione agricola basata su nuove tecniche di misurazione e monitoraggio che consentono di modulare l'uso di nutrienti, acqua e pesticidi secondo le specifiche esigenze delle colture e del suolo; ma anche pratiche dell'agricoltura conservativa.



"La riduzione delle emissioni clima-alteranti in agricoltura è fondamentale, sia perché il settore vi contribuisce in maniera rilevante sia perché risente più di altri delle conseguenze dei cambiamenti climatici - ha sottolineato Nicola Colonna, responsabile del Laboratorio Sostenibilità, Qualità e Sicurezza delle produzioni agroalimentari dell'ENEA. Nell'ambito del progetto AGRICARE, ENEA sta realizzando un software user friendly ad accesso libero per gli agricoltori, in grado di calcolare i benefici derivanti dall'introduzione di tecniche più green di coltivazione in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni".


Dr. Nicola Colonna, responsabile del Laboratorio Sostenibilità, Qualità e Sicurezza delle produzioni agroalimentari dell'ENEA

Innovazioni e tecnologie di precisione applicate in agricoltura
L'occasione dell'Earth Day Italia è stata utile per comprendere meglio alcune tematiche che, grazie alla disponibilità dell'ENEA, abbiamo potuto approfondire proprio con Nicola Colonna.

Come cambierà la nostra agricoltura nei prossimi anni e come dovranno adeguarsi i nostri agricoltori, atteso che buona parte delle nostre coltivazioni sono impiantate da imprese agricole piccolissime, piccole e medie? Come avverrà la gestione dell'acqua da irrigazione, visto che gli effetti del cambiamento del clima rendono questa risorsa sempre meno disponibile? Quali le novità nel campo delle orticole, o nella frutticoltura?


Un momento durate la maniffestazione

"L'agricoltore ha potenzialmente a disposizione, a basso costo, tecnologie digitali - ha risposto Colonna - e, grazie a esse, informazioni attraverso le quali gestire meglio la propria impresa e in particolare le produzioni. Non vi sono limiti applicativi specifici legati alle dimensioni aziendali, ma è certo che il livello di capacità di investimento dell'impresa e le conoscenze dell'agricoltore sono elementi importanti".

"Con il termine 'precisione' ci si riferisce a una serie di applicazioni che permettono, in teoria, di fare quello che serve, dove serve e quando serve alla pianta - ha continuato il responsabile del Laboratorio Sostenibilità delle produzioni agroalimentari dell'ENEA - cioè ad esempio irrigare solo quando effettivamente serve, nel momento appropriato per la pianta e solo in quelle aree dove effettivamente le piante mostrano carenze idriche. A monte di questa potenzialità, vi è però la necessità di disporre di informazioni puntuali, tempestive e della loro elaborazione e trasformazione in un consiglio irriguo. In pratica ciò significa che l'impresa o il consorzio cui l'impresa aderisce siano capaci di raccogliere informazioni puntuali sul campo (sensori o dati satellitari), al fine di conoscere lo stato fenologico delle piante, lo stato idrico del suolo, e le previsioni meteo. Tutte queste informazioni vanno elaborate e trasformate in un consiglio irriguo per l'agricoltore, che oggi può riceverlo tranquillamente sul proprio smartphone, con il quale può poi gestire l'impianto di irrigazione".

Stare assieme è sempre importante in agricoltura
E' chiaro che le dimensioni aziendali e il tempo dedicato all'attività agricola sono importanti, cosi come è importante disporre di sensori o di abbonamenti a servizi utili a fornire le elaborazioni necessarie. Al di là delle aziende grandi che hanno le dimensioni economiche e la disponibilità di risorse umane (tecnici specializzati) in house o come consulenti, vi è un chiaro bisogno di servizi consortili o cooperativi e, per alcuni aspetti, pubblici che possano essere facilmente impiegati dall'agricoltore.

Anche le aziende piccole possono beneficiare delle innovazioni (che sono peraltro ancora agli albori del loro sviluppo) per poter produrre ottimizzando le risorse (idriche, ma anche come fertilizzanti o distribuzione di agrofarmaci) o, ove possibile, risparmiandole e migliorare la qualità del prodotto.

Non perdiamo di vista il tema del consumatore, che è interessato a sapere come una certa coltura viene realizzata e dove le tecnologie digitali ci permettono anche di tracciarne le fasi e di restituirle al consumatore, ottemperando ai requisiti ed esigenze crescenti di tracciabilità e trasparenza.

"Nell'immediato, ci vuole uno sforzo coordinato di conoscenza delle nuove tecnologie - ha precisato Colonna - Servono tecnici capaci ma serve anche aumentare il livello di conoscenza degli agricoltori circa le opportunità che la disponibilità a basso costo delle tecnologie digitali possono offrire. Non ci sono, o sono quasi scomparsi, i servizi di natura pubblica e tutto è troppo spesso affidato ai commerciali delle ditte; questo è un problema cui cercare di porre rimedio attraverso forme consortili o cooperative, proprio per superare i limiti dimensionali aziendali".

Gestire l'acqua e il suolo è vitale
Oggi le informazioni meteo sono sempre più affidabili e precise e sono alla base di scelte irrigue che prevedono una disponibilità idrica continua che in alcune aree del Paese non c'è. E' necessario disporre di propri stoccaggi o di servizi irrigui, indispensabili per poter gestire razionalmente la risorsa.



Gli scenari climatici, ma anche la realtà degli anni appena passati, ci dicono che la risorsa idrica, anche in zone tradizionalmente ricche, può essere limitata da fenomeni prolungati di siccità e che abbiamo alcune strade principali per ovviare a ciò: aumentare gli stoccaggi (laghetti privati o invasi pubblici), risparmiare acqua usandola razionalmente, recuperare acqua anche usando fonti non tradizionali (in alcuni casi depurazione o superfici dei tetti) e scegliendo specie e cultivar meno idroesigenti, accoppiando ciò a tecniche di gestione del suolo che permettano di preservarne l'umidità.

"Deve essere compreso che non vi è una soluzione valida universalmente e che non vi è una tecnologia salvifica - ha chiarito lo studioso - ma che abbiamo le conoscenze per vedere e conosce i problemi di un territorio, più che di una azienda, nella sua interezza e di identificare le soluzioni migliori. Per le orticole di pieno campo, ad esempio, le regole dell'agricoltura di precisione insieme a quelle conservative circa la gestione del suolo secondo i principi di buona gestione della fertilità hanno sicuramente una possibilità di essere applicate sin da subito, cosi come per le colture arboree ad alto reddito dove acqua, fertilizzazione e difesa sono elementi centrali dei costi di produzione".

"Ci si attende che, anche nel campo della difesa, la disponibilità di conoscenze sempre più approfondite sulle specie fitofaghe - ha concluso Colonna - cosi come la disponibilità di dati ed informazioni puntuali e tempestivi potranno nel medio periodo diminuire e razionalizzare l'uso dei principi attivi".