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Cia: grazie al CETA sale l'export agroalimentare italiano verso il Canada

Il CETA fa bene al settore agroalimentare italiano. Secondo l'Ufficio Studi Cia-Agricoltori Italiani, trascorso un altro mese dall'applicazione provvisoria del trattato di libero scambio con il Canada trovano conferma le analisi condotte durante il primo trimestre dell'anno. Scendono, infatti, del 46% (-33% nella scorsa rilevazione) le importazioni di grano canadese e aumentano del 12% (9% nel primo trimestre) le esportazioni agroalimentari italiane verso il paese nord-americano.
 
Tendenze che, se venissero confermate a fine anno, prevede Cia, porterebbero le importazioni di frumento canadese dalle 796 mila tonnellate del 2017 (erano 1,2 milioni nel 2016) a quota 430mila. Le esportazioni agroalimentari verso il Canada varrebbero così circa 910 milioni di euro, mentre le vendite di vino Made in Italy sul mercato canadese salirebbero a 370 milioni di euro.

"Stando a questo trend, i vantaggi commerciali per il nostro paese sarebbero tangibili e indiscutibili", si evidenzia nell'indagine. "In un momento di profonda crisi del multilateralismo, dove dazi, innalzamento di barriere e ostacoli al commercio internazionale la fanno da padrone gli accordi bilaterali, se ben gestiti e governati, rappresentano un'opportunità da cogliere".
 
Data di pubblicazione: