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La testimonianza di Enrico Amico, presidente della Amico Bio

Il biodinamico: sfatiamo qualche mito

"Quando, negli anni Novanta, cominciai a coltivare in regime biologico nella mia zona, venni considerato un hippie dell'agricoltura. Cosa fosse il bio e come si traducesse in pratica nei campi era cosa ignota. La stessa cosa succede, oggi, con il biodinamico: da hippie a stregone agricolo è stato un passo. Il problema è che alle persone piace ignorare e rintanarsi nelle loro convinzioni a priori". A dichiararlo a FreshPlaza è Enrico Amico (nella foto sotto), presidente della casertana Amico Bio.



Il metodo di coltivazione biodinamico vede in Rudolf Steiner il suo padre fondatore; egli considera l'azienda agricola come un organismo vivente, dove tutte le forze vitali si intrecciano in perfetta armonia.

"Ogni azienda - spiega Amico - deve tendere al ciclo chiuso, ossia a produrre al proprio interno tutti i fabbisogni e mezzi tecnici occorrenti per una buona, sana e proficua coltivazione. A tal fine, è importante che l'azienda agricola sia caratterizzata anche dalla presenza di animali, i quali contribuiscono sia a giustificare una rotazione pluriennale con seminativi, erbai e cereali, sia a produrre concime naturale (letame) da usare quale compost in azienda per divenire un organismo vivente".


L'imprenditore mostra, fiero, il terreno, su cui è distribuito il compost biodinamico, pre semina o trapianto.

"L'azienda agricola deve sviluppare e mettere in essere diverse tecniche agronomiche che mirano a rivitalizzare il suolo, a rispettare le esigenze della pianta e dell'ambiente in cui cresce. L'utilizzo di compost aziendale, l'uso dei prodotti biodinamici e il rispetto delle fasi di crescita della pianta sono condizioni fondamentali e imprescindibili. Poi, nel mettere in atto queste tecniche, l'uomo rende la propria azienda unica e totalmente diversa dalle altre".

Ogni luogo è caratterizzato da componenti ambientali, pedologiche, climatiche, sociali e di tradizione, che lo differenziano da un altro. "L'uomo, nella conduzione della propria azienda agricola, deve essere in grado di rendere armonico l'intrecciarsi di queste componenti, in modo da creare un luogo unico".

Il compost biodinamico
"Un'area della nostra azienda agricola è dedicata all'allestimento dei cumuli biodinamici - spiega Amico - da cui ottenere compost da distribuire sui nostri terreni prima della semina o del trapianto. Il cumulo, vegetale se si utilizzano residui vegetali o animale se si utilizza il letame prodotto dal nostro allevamento, viene ricoperto da paglia e al suo interno vengono aggiunti i sei preparati biodinamici detti da cumulo".



"I preparati, di origine vegetale quali achillea, camomilla, ortica, corteccia di quercia, tarassaco e valeriana, consentono una piena trasformazione del letame o dei residui vegetali in compost, contribuendo a migliorare la vitalità del terreno. L'utilizzo di residui vegetali consente anche di poter riciclare tutti gli scarti di lavorazione che vengono prodotti nel centro di confezionamento, ottenendo così un loro pieno riutilizzo".

Secondo il presidente della Amico Bio, l'Italia non è pronta culturalmente all'agricoltura biodinamica, al contrario di Paesi come la Germania. "Inoltre nel nostro Paese, si registra una scarsa presenza di player nella vendita di produzioni biodinamiche".