Il futuro dell'agricoltura sta nel digitale e nei robot
"Anche le parole hanno il loro peso. C'è ancora chi usa la parola bracciante, E chi contadino. Quest'ultima deriva da contado, vale a dire chi è sottomesso al conte. Non si può essere così arretrati nei termini, quando il consumatore esige un'agricoltura moderna, che produce di più, meglio, con maggiore qualità e senza l'uso della chimica di sintesi. E magari spendendo meno. Di certo occorre mettersi in un ordine di idee: il futuro sta nel biologico, la direzione è quella".
"Non c'è futuro per chi dice: abbiamo sempre fatto così": questa una frase di Frascarelli che è stata ripresa più volte durante un convegno di venerdì 13 aprile 2018 a Ravenna, presso la cooperativa Agrisfera. "E' la frase della morte - ha ribadito - perché chi guarda solo al passato non riesce a stare al passo con i tempi". E il professore vede tinte chiare nel futuro di quelle aziende che saranno in grado di evolversi: "Si parla di agricoltura di precisione, ma ormai è già il presente. Occorre vedere oltre, cioè nell'agricoltura digitale e in quella con i robot".
L'invito di Frascarelli è quello di cogliere ogni occasione per investire e migliorarsi. "L'agricoltura Smart è resiliente. E che vuol dire? Vuol dire che è capace di resistere ai cambiamenti che possono essere, ad esempio, il clima, il mercato, la tecnologia. Tutto questo, però, deve convergere verso le esigenze del consumatore che sono: benessere, autenticità, novità, salute".
"Credete che la parola Smart sia una sciocchezza e sia poco legata alla vostra attività di imprenditori agricoli? bene, cosa avete in tasca, tutti, in ogni momento? Avete uno smart-phone. Ok, dovremmo aver capito tutti dove sta il futuro", ha concluso il professore.