Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Paesi Bassi: polemica sui residui chimici in frutta e verdura d'importazione

Il gruppo ambientalista olandese Foodwatch ha richiesto alle principali catene di supermercati dei Paesi Bassi (Albert Heijn, Jumbo, Lidl, Aldi e Plus) di escludere dai propri scaffali tutta una serie di prodotti ortofrutticoli d'importazione colpevoli, secondo la Ong, di superare i limiti massimi consentiti relativamente ai residui chimici fissati dall'UE. Secondo Foodwatch: "Poiché l'UE non può imporre requisiti sull'uso dei pesticidi al di fuori dell'UE, è complicato proteggere i consumatori europei attraverso la legislazione. Sono stati imposti limiti europei al numero di residui che possono trovarsi sul cibo, ma non sempre sono garantiti come sicuri e non sempre sono ben controllati".

Tutto ha preso le mosse da un recente rapporto dell'Autorità olandese per la sicurezza alimentare (NVWA), dal quale si evinceva la presenza - nei campioni monitorati - di un 1% di risultati fuori norma. Secondo la Ong - e anche secondo alcune istituzioni che favoriscono il commercio tra Paesi Bassi e nazioni extra-UE - "si tratta di un 1% di troppo". L'obiettivo è quello di ridurre a zero le irregolarità.

L'utilizzo di agrofarmaci di sintesi, spesso indispensabile ai fini agricoli e produttivi, è già da tempo sotto i riflettori, e oggetto di dibattito. Molte catene di supermercati hanno già fissato parametri, per i propri fornitori, ben inferiori alle normative comunitarie. Ad esempio, Plus ha chiesto di non utilizzare alcuni principi attivi nocivi. Jumbo usa anche una lista nera, nella quale sono inclusi potenziali residui che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) figurano nelle classi di rischio più alte. Albert Heijn vuole che i suoi coltivatori olandesi,entro il 2019, smettano di utilizzare 27 principi attivi, considerati i più dannosi.

L'Ong Foodwatch ha stilato un elenco di 140 sostanze che, sulla base di valutazioni scientifiche riconosciute, non dovrebbero più essere utilizzate nella produzione di frutta e verdura. Secondo gli esperti, tuttavia, la richiesta di Foodwatch ai retailer non aggiungerebbe nulla alle misure già applicate attualmente. Il dibattito dovrebbe passare dal livello commerciale a quello politico.