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La corrente fredda si sta spostando al sud d'Italia. Sabato 24 la mattinata piu' fredda

Un giovedi' mattina sottozero, drupacee a rischio

La prima mattinata di temperature a rischio (ieri 22 marzo 2018) è passata, lasciando qualche preoccupazione. "Nella zona di Faenza (Ravenna) - spiega Giuliano Donati, tecnico di Gran Frutta Zani - la temperatura è scesa fino a 2,5° sottozero. Questa è la minima che le stazioni meteo professionali hanno rilevato. Poi tanti agricoltori, localmente, ci hanno avvisati anche di temperature inferiori".

Molte ore a -2,5 °C arrecano danni alle drupacee in fiore, come pesco e albicocco, ma anche al kiwi in avanzato stadio fenologico, come può essere il giallo. Meno problemi per i kiwi verde, soprattutto se sotto copertura. Per le pomacee, con gemme ancora chiuse, danni non dovrebbero essercene.

Mauro Bosi, agricoltore ed esperto meteo (per passione) ha registrato giovedì 22 marzo 2018 nel suo podere in Romagna -5 °C, come da foto qui sopra. "In Romagna la mattinata più fredda sarà quella di venerdì 23 marzo, ma rischi li avremo anche sabato 24. La corrente si sta spostando verso sud e, dalle Marche alla Basilicata, le temperature più fredde si avranno proprio il 24 e forse anche il 25 marzo". Bosi ha posizionato i suoi termometri a diverse altezze, a partire da un metro, "perché la produzione si ha anche a questa altezza".


Fiore bruciato dal gelo, Faenza, 22 marzo 2018 ore 8,30

Già nella mattinata di giovedì gli agricoltori hanno rilevato fiori di albicocco bruciati dal gelo, così come danni sui susini e sui peschi. "Per i kiwi occorrerà aspettare ancora qualche giorno - dice Bosi - ma alcune varietà pare abbiano subito danni".


Fiore di susino con interno annerito a causa del gelo (foto Bosi)

Nella zona di Faenza gli agricoltori hanno adottato, nella notte di mercoledì 21 verso giovedì 22, le strategie di contrasto del freddo come impianti antibrina e accensione dei ventoloni. Un fatto spiacevole è stato verificato su alcuni gruppi Facebook, dove alcuni cittadini si sono lamentati per il rumore causato dalle ventole, o meglio dai motori diesel che le azionano, "perché non potevano dormire". Queste persone forse non sanno che un agricoltore rischia di perdere il reddito di un intero anno a causa di una gelata. Purtroppo simili commenti individuano a pieno titolo coloro che già il compianto letterato e storico Umberto Eco definiva stupidi a cui il web ha dato modo di esibire la propria ignoranza.