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A rischio gli asparagi IGP

Treviso: dopo la neve, il gelo minaccia le colture

Dopo la neve, il gelo. Solo nelle ore notturne, ma un paio di gradi sotto lo zero saranno sufficienti a mandare in crisi molte colture nel Trevigiano: l'asparago, pesche e albicocche, mandorle e susine. Coldiretti Treviso lancia l'allarme: "Si tratta degli effetti di un pazzo inverno segnato da precipitazioni superiori del 16 per cento rispetto alla media storica tra pioggia, neve e gelo che hanno causato danni che potrebbero raggiungere i 300 milioni di euro a livello nazionale". Nella Marca preoccupazione soprattutto per l'asparago IGP di Badoere e Cimadolmo, la cui produzione rischia di essere compromessa.

"Asparago bianco e verde sono 'sotto tunnel' perché di solito il 19 marzo le temperature sono diverse; sono colture protette ma non riscaldate: due gradi sotto lo zero compromettono la produzione del verde che sta ricacciando" spiega Walter Feltrin, presidente Coldiretti Treviso, "il film di nylon potrebbe non reggere la temperatura. Un altro problema riguarda l'asparago bianco, che viene coperto da 20-25 centimetri di terreno sciolto e asciutto (processo di baulatura). Negli ultimi 15 giorni non c'erano le condizioni per la baulatura, significa che la maturazione sarà in ritardo". Feltrin sottolinea anche un'altra minaccia collegata a un'eventuale carenza di asparago: "Le nostre tavole rischiano di essere invase da asparagi prodotti in Cile, tolti dalla scatola originale e rivenduti come asparago IGP trevigiano. L'anno scorso si era già verificato qualche episodio di questo genere, ora temiamo che possa ripresentarsi".

Infine, uno sguardo alle altre colture: "Per il radicchio siamo tranquilli, anzi, un po' di fresco gli fa bene. Alcune varietà di frutta, invece, avevano le gemme già aperte, e in questo caso le prospettive sono nefaste: nella nostra provincia soffriranno
soprattutto albicocche, pesche e ciliege. Una volta che è esplosa, c'è il rischio che venga 'bruciata' dal ghiaccio".
Data di pubblicazione: