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Ma c'e' un calo dello 0,5% a gennaio 2018

Rapporto AgrOsserva: nel 2017 sono tornati a crescere i consumi alimentari delle famiglie italiane

Il 2017 sarà ricordato soprattutto per la netta ripresa dei consumi alimentari delle famiglie italiane, che dopo 5 anni di stallo, fanno finalmente registrare un segno più di un certo peso (+3,2%). E' quanto emerge dal rapporto AgrOsserva di Ismea relativo all'ultimo trimestre dell'anno. Lo studio parla complessivamente di bilancio positivo per l'agroalimentare italiano nel 2017, sebbene il settore si sia dovuto misurare con le difficili condizioni meteo. Ma i dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di gennaio 2018 registrano un calo delle vendite del -0,5% rispetto a gennaio 2017 nelle vendite a valore dell'alimentare.

A trainare l'agroalimentare è stato soprattutto il segmento industriale che, beneficiando in maniera diretta del buon andamento della domanda nazionale ed estera, ha segnato un incremento rispetto al 2016 del valore aggiunto (+1,8%), della produzione industriale (+3%) e degli occupati (+1%). Molto bene per l'export di alimenti e bevande che chiude l'anno al livello record di 41 miliardi di euro, con una crescita molto più sostenuta di quella, già significativa, messa a segno nel 2016 (+6,8% nel 2017 a fronte del 4,2% dell'anno precedente).

Il bilancio dell'annata agraria è stato invece fortemente condizionato dall'andamento meteorologico avverso che ha inciso sul potenziale produttivo con un impatto negativo in termini di valore aggiunto (-4,4% sul 2016). Il numero di imprese agricole è rimasto pressoché invariato rispetto all'anno precedente (-0,3% nel Registro delle imprese a dicembre 2017 su base annua). Tra i dati positivi si evidenzia la crescita del numero di imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni che arrivano a 55.331 con un aumento del 5,6%.



A livello produttivo, il 2017 è stato caratterizzato da un bizzarro andamento climatico che ha penalizzato le immissioni di offerta programmate sul mercato. Il decorso meteorologico, infatti, ha influito sullo sviluppo vegetativo delle coltivazioni, portando in alcuni casi alla concentrazione dell'offerta in periodi più ristretti a causa del caldo prolungato, in altri a perdite di raccolto per la siccità o per le gelate.

In particolare, per la frutta l'andamento climatico anomalo di buona parte del 2017 ha determinato una riduzione del raccolto di mele (-23%) e kiwi (-14%), favorendone la collocazione a prezzi più elevati dello scorso anno. Il raccolto delle pere è stato in aumento del 5% rispetto a quello particolarmente scarso del 2016; i prezzi dell'ultimo trimestre sono stati comunque superiori rispetto all'anno precedente. Prezzi superiori a quelli della scorsa campagna anche per le arance, i limoni e l'uva da tavola.

Il saldo commerciale con l'estero del segmento frutta fresca e trasformata nei primi undici mesi del 2017 ha sfiorato i 955 milioni di euro, aumentando di quasi 34 punti percentuali, rispetto al livello dello stesso periodo del 2016. L'incremento delle esportazioni (+3,9%) è stato infatti superiore a quello delle importazioni (+2,1%).

Sul fronte della domanda interna, nel 2017 si rileva un aumento della spesa delle famiglie sostenuto sia per la frutta fresca che per la trasformata (rispettivamente +4,3% e +3,5%).

Per gli ortaggi la situazione di mercato nell'ultimo trimestre dell'anno è stata abbastanza eterogenea. L'avvio della campagna dei carciofi è stato positivo con listini in crescita rispetto all'anno precedente, ma si è tramutato in flessione nel mese di dicembre per l'aumento dell'offerta nazionale a cui si è aggiunta la presenza di prodotto nordafricano.

Per lo più in calo i prezzi di cavoli e cavolfiori, soprattutto nella prima parte del trimestre, per una domanda spesso poco interessata al consumo a causa delle temperature miti.

Diversificata la situazione di mercato degli ortaggi in serra, con prezzi in aumento per i pomodori e in deciso rallentamento per melanzane e zucchine. Per questo comparto si rileva un peggioramento del saldo commerciale del periodo gennaio-novembre 2017(-7%) dovuto all'incremento delle importazioni di ortaggi freschi (+8%) e trasformati (+1,2%) a fronte di una stabilità delle esportazioni.

Nel segmento degli ortaggi, il trend della spesa delle famiglie italiane rispetto al 2016 è del +4% e anche in questo caso l'espansione è stata trainata sia dai prodotti venduti freschi che dai trasformati (+7,4%); in aumento anche il segmento dei surgelati (+2,4%).
Data di pubblicazione: