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Scanzano Jonico, gelo: pochi danni alle fragole, piu' problemi a drupacee precoci

La gelata di fine febbraio ha colpito la zona del Metaponto, in Basilicata, a macchia di leopardo. Fra Scanzano Jonico e Policoro (Matera) il freddo ha provocato danni in maniera discontinua.

In generale, per le fragole protette dai tunnel, i fiori necrotizzati sono stati relativamente pochi e, comunque, non in numero da intaccare in modo significativo la produzione. Discorso diverso per le drupacee: quelle precoci, con i fiori già aperti, hanno subito grossi problemi, mentre per le varietà più tardive è ancora presto stilare bilanci ma parte della produzione dovrebbe salvarsi.


La fioritura di Almanebo a Scanzano Jonico, 7 marzo 2018

Ieri, 7 marzo 2018, abbiamo visitato l'azienda di Vincenzo Sabato a Scanzano Jonico (Matera) che coltiva 4 ettari di fragole di varietà Sabrosa, più un numero ridotto di Fortuna. Come confermato dai tecnici Alfredo Carullo e Giovanni Persiani della "Piraccini Secondo", per le fragole i danni sono stati piuttosto limitati. Qualche fiore nero c'è, specie vicino alle testate, ma la produzione non ne risentirà in maniera significativa, anche perché la maggior parte, dal punto di vista quantitativo, si avrà nel mese di aprile.


Fiori di fragola bruciati dalla gelata

Anche i lamponi, varietà Adelita, coltivati in azienda per un numero complessivo di 7000 piante, non hanno subito danni. In questo periodo la qualità è buona e il prezzo sostenuto.


Fiori di pesco necrotizzati

L'azienda ha adottato un accorgimento, diffuso soprattutto in altre zone d'Italia, per proteggere i lamponi dal freddo. A distanza regolare, sopra al tunnel, vi sono degli irrigatori che, quando la temperatura si avvicina allo zero, in automatico vengono azionati a formano un velo d'acqua continuo sul film plastico. Questo preserva di qualche grado la temperatura al di sotto del tunnel stesso.


Irrigatori sopra ai tunnel

Discorso più complicato per le drupacee. Presso la medesima azienda, la varietà di nettarina Almanebo aveva i fiori ancora chiusi per cui pare si sia salvata parte della produzione. Varietà di pesche più precoci hanno invece perso tutto il potenziale produttivo.