Cambiamento climatico e sicurezza alimentare: una mappa interattiva
Nonostante la diminuzione dei casi di fame tra le popolazioni e un calo della malnutrizione cronica tra i bambini, rimane il dato allarmante di 702 milioni di persone che vivono ancora in condizioni di povertà estrema, secondo i dati riportati dallo State of Food Insecurity della Banca Mondiale. Per questo è necessario un forte intervento di contrasto per prevenire, rispondere e reagire agli eventi connessi ai cambiamenti climatici.
La mappa permette di visualizzare i diversi tipi vulnerabilità della sicurezza alimentare a seconda del livello di emissioni di gas serra e della capacità di adattamento della popolazione. I Paesi monitorati sono tutti quelli in via di sviluppo, maggiormente sensibili a tali variazioni. L'ambito di tempo comprende un periodo da oggi fino al 2080, permettendo una comparazione con lo scenario attuale, già allarmante in alcune regioni dell'Africa e del Medio Oriente.
I cambiamenti climatici, infatti, influenzano tutte le dimensioni della sicurezza alimentare e della nutrizione, spiega il World Food Programme. In primis la reperibilità del cibo: temperature più elevate incidono su alcuni tipi di raccolto. Cambiamenti nelle precipitazioni possono determinare variazioni sulla qualità e sulla quantità del prodotto. Di conseguenza varieranno i prezzi e l'accessibilità degli alimenti, determinando un cambiamento nell'apporto calorico e del modo di nutrirsi delle persone. Dato particolarmente vero per le aree dove l'insicurezza alimentare rappresenta già un problema cronico. Si crea pertanto, avverte l'organismo delle Nazioni Unite, una spirale di disagio e fame.
Il problema ha rilevanza nazionale, interessando le politiche di ogni governo per favorire una stabilità alimentare. Ma il problema ha soprattutto rilevanza mondiale: se conosciamo tutte dinamiche di questo fenomeno e disponiamo degli strumenti per prevenire e reagire, non possiamo restare a guardare.