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La Colombia potrebbe diventare il secondo piu' importante produttore di avocado

Alla fine del 2014, Sergio Torres ha lasciato la propria posizione di responsabile di acquisti e vendite nazionali a Olmue Colombia, una azienda produttrice di frutta congelata, per sviluppare un nuovo progetto. Torres e altri tre investitori cileni, Felipe Barros, Gines Reñasco e Anibal Correa, hanno formato un'azienda destinata a produrre avocado Hass da esportare in Europa, Stati Uniti e Asia a partire dal 2020.



Questo produttore del dipartimento di Quindío aveva sempre saputo che la Colombia aveva buone possibilità nel mondo dell'avocado. "E' un Paese con una indiscutibile vocazione agricola. Situata nell'ombelico del mondo, ha accesso all'Oceano Atlantico e Pacifico e, vista la sua posizione geografica, può produrre ogni tipo di frutta per l'intera durata dell'anno. La Colombia cambia latitudine in base all'altitudine, e ha quindi un'ampia offerta agricola".

Negli ultimi quattro anni, in Colombia l'areale destinato alla produzione di avocado Hass è raddoppiato, raggiungendo i 17.000 ettari. Pedro Aguilar, direttore generale di Westsole, una fusione tra l'azienda sudafricana Westfalia e la Subsole cilena, ha stimato che con una percentuale di crescita annua compresa tra 1.500 e 2.000 ettari, la Colombia può arrivare ad avere 30.000 ettari di avocado entro 7 anni.

I dati relativi alle esportazioni dell'avocado sono aumentati rapidamente. Nel 2016 la Colombia ha esportato 35 milioni di dollari di questo prodotto, e nel 2017 le vendite sono ammontate a circa 50 milioni di dollari. In questa stagione, cominciata lo scorso settembre, il Paese dovrebbe esportare 70 milioni di dollari, che corrispondono a 38.000 tonnellate di avocado.

Secondo Aguilar, ora che il settore frutticolo colombiano ha ottenuto l'accesso al mercato statunitense, il più grande consumatore di avocado a livello mondiale, i volumi delle esportazioni dovrebbero aumentare. Tutto ciò ha reso il Paese una prospettiva davvero allettante per investitori stranieri: da Cile, Perù, Messico e Spagna sono alla ricerca di terreno per investire in questo frutto.

Tuttavia, perché ciò accada, il Paese dovrà impegnarsi a migliorare le procedure fitosanitarie, così che le aziende agricole possano dichiararsi prive di organismi nocivi. Non sarebbero, altrimenti, in grado di esportare, come è successo ai due container diretti in Nord America nel mese di novembre.

In seguito a tale progresso, Sergio Torres ritiene che "la Colombia diventerà il secondo Paese più importante per la produzione di avocado nell'arco di 5 anni".

L'impulso a questa crescita è stato il processo di pacificazione tra il governo colombiano e le guerriglie della FARC iniziate nel 2012. La conciliazione è infatti ciò che ha permesso al Paese di trarre vantaggio da tutti quei campi oscurati dalla violenza per oltre 50 anni, creando le condizioni per produrre, commercializzare ed esportare diversi prodotti, e di trasformarsi in un nuovo protagonista nel campo frutticolo, con cui il Cile dovrà confrontarsi sui mercati.

Fonte: El Mercurio
Data di pubblicazione: