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Milano e Napoli, due realta' dove la gestione pubblica ha le proprie colpe

Mercati all'ingrosso abbandonati a se stessi

Difficile trovare un esponente politico che parli di Mercati all'ingrosso in questa campagna elettorale. A dire il vero, difficile trovare un solo politico che parli di agricoltura, esclusi un paio di rari casi. Valentino Di Pisa, presidente Fedagro Mercati, sottolinea che il problema di fondo dei mercati, abbandonati a se stessi in tanti casi, sta nella mancanza di una strategia nazionale per il comparto all'ingrosso.

"Non è una novità - dice il presidente di Fedagro Mercati - ma accorre rimarcarlo. In Italia manca una linea comune anche per il nostro comparto. Ognuno è abbandonato a se stesso e chi ha la bravura, o la fortuna, di essere amministrato bene può fare ottime cose. Gli altri accumulano debiti e/o perdono in competitività".

I nodi vengono al pettine, prima o poi. "Ciò che conta da questo momento - dichiara Di Pisa con spirito propositivo - è che la gestione sia affidata a persone capaci e competenti. Non è possibile ormai lasciare fuori dalla gestione i protagonisti del lavoro, vale a dire i grossisti. In giro per l'Italia esistono diversi mercati efficienti e che lavorano bene: in un modo o nell'altro gli operatori sono coinvolti nella gestione, in questi casi".

Milano
All'Ortomercato di Milano non ci si annoia mai, per usare un eufemismo. Un paio di giorni fa (cfr. FreshPlaza del 19/02/2018) il Consiglio Comunale ha approvato un accordo preliminare per rifare la struttura nella stessa area in cui si trova oggi. "Dopo le elezioni - afferma Fausto Vasta di Fedagro Milano - si dovrebbe entrare nella fase operativa. Noi grossisti siamo pronti a investire nella nuova struttura, ma solo se poi saremo all'interno della gestione. La casa nuova deve essere di tutti e tutti devono dare il proprio contributo, non vogliamo più rimanere esclusi e governati da qualcuno che non vive quotidianamente i nostri problemi".



L'idea è quella di rifare il mercato in un'area adiacente all'attuale, e poi smantellare gli attuali padiglioni per creare una serie di servizi utili sia al Mercato stesso, sia alla città. Non va dimenticato che piazza Duomo dista meno di 2 km in linea d'aria.

Napoli
Più complicata la situazione a Napoli. Qui vi è un debito che il Comune dovrebbe ripianare. Nessuno vuole entrare in una società così indebitata. E, soprattutto, manca un piano industriale. "E' passato un mese esatto (cfr. FreshPLaza del 22/01/2018) da quando il Tribunale di Nola ha accettato il concordato preventivo. Ma di piano industriale per il risanamento, ancora non se ne parla, e il tempo stringe". Queste le parole di Carmine D'Orazio di Assomercati Campania, che rilancia: "Il Comune deve assicurare il diritto della città ad avere un mercato pubblico efficiente. Le potenzialità sono enormi, ma non sfruttate. Lunedì prossimo organizzeremo una manifestazione davanti al Comune per sollecitare l'avvio di un serio piano industriale".