E' di questo parere anche Julie Caruana, professoressa presso il dipartimento di Scienza delle piante e architettura del paesaggio e docente nel dipartimento di biologia cellulare e genetica molecolare, autrice della ricerca pubblicata su Molecular Plant. Secondo la ricercatrice, almeno uno dei geni coinvolti nella crescita delle piante di fragole è stato identificato con sicurezza ma ci sono forti speranze che possano essere individuati tutti gli altri geni coinvolti.
Coltivare la fragola non risulta facilissimo in quanto sono molti i fattori ambientali che possono influenzarne la crescita, in primis temperatura e lunghezza del giorno, tanto che i periodi di produzione massimi sono ben identificati nel corso dell'anno e difficilmente possono cambiare.
Questa ricerca produce nuove speranze per una coltivazione della fragola che possa dare frutti durante tutto il corso dell'anno. Secondo gli stessi ricercatori, oltre a poter aumentare il tasso di produzione della pianta, si potrebbero manipolarne i geni per crearne diverse varietà oppure modificarne alcune già esistenti struttura ma che non vengono di solito consumate.