Argentina: le esportazioni di pere e mele sono aumentate di oltre il 500% nel mese di gennaio
Questo incremento su base annua è sorprendente, ma ci sono due variabili di cui si deve tener conto. La prima è che siamo a inizio stagione, e che pertanto i volumi commercializzati sono limitati e non rappresentano una tendenza. La seconda è che le esportazioni effettuate nel 2017 hanno registrato un minimo storico, e quindi il settore prevedeva già un incremento delle vendite (soprattutto se si considera l'aumento dei volumi di prodotto esportabile previsto per l'attuale stagione).
Per gran parte degli operatori, la Valley potrebbe incrementare le proprie spedizioni del 15% circa nel 2018. Ciò dipenderà, tuttavia, da come i mercati esteri reagiranno, e dalla qualità della frutta esportata.
Stando ai report forniti dal Patagonia Norte Port Terminal (TPPN), le esportazioni di pere nel mese di gennaio hanno raggiunto le 4.212 tonnellate, registrando un incremento del 542% su base annua. Secondo lo stesso report, il 60% di queste esportazioni erano dirette in Russia, un mercato che riceve prodotti di bassa qualità e ad elevato rischio di default.
"Gli Stati Uniti si prospettano come la migliore destinazione per le pere argentine della migliore qualità" ha risposto uno degli operatori interrogato sulla questione. Ha, inoltre, sottolineato quanto la svalutazione del dollaro nei confronti dell'euro sia importante, dal momento che permetterebbe agli esportatori della Valley di guadagnare, nell'attuale stagione, circa 4 dollari a box, ammesso che il prezzo della frutta nell'emisfero meridionale rimanga uguale a quello europeo. "Il problema non è l'estero, ma la qualità dei nostri frutti" ha dichiarato un'altra fonte.
Secondo le statistiche private fornite dal TPPN, nel mese di gennaio sono state spedite 88 tonnellate di mele. A gennaio dell'anno scorso non sono state esportate mele da nessun porto. In questo caso, l'80% delle esportazioni di mele effettuate a gennaio sono state destinate alla Russia.
Fonte: rionegro.com.ar