Nei giorni scorsi, una delegazione di Agripat ha incontrato a Saint-Malo in Bretagna André Minguy, vice presidente di Triskalia in rappresentanza dell'Unpt, l'Unione nazionale pataticoltori francesi. L'incontro è stato voluto e promosso da Agripat per promuovere su base sovranazionale il proprio sistema di controllo dell'origine delle patate fresche. In pratica il sistema permette, da una semplice analisi non molto dissimile da una risonanza magnetica, di individuare la provenienza delle patate dall'areale emiliano romagnolo o da qualsiasi altro luogo si intenda orientare la ricerca.
"Da parte della organizzazione francese - spiega Michele Filippini presidente di Agripat - si è mostrato grande interesse, tanto da stabilire una linea di relazioni tecniche per approfondire le varie opportunità. Infatti Minguy ha evidenziato come in Francia un sistema molto simile sia da tempo in uso all'autorità giudiziaria come strumento di verifica dell'origine dei tuberi in caso di controversie civili o penali, per quanto l'elevato costo delle singole analisi non ne aveva permesso una più ampia diffusione".
Il sistema di analisi messo a punto da Agripat (cfr. FreshPlaza del 16/11/2017) invece rende ogni singola verifica molto economica e, di conseguenza, adatta a verifiche su larga scala circa l'origine dei tuberi potendo così essere utilizzato, oltre che per dirimere controversie giudiziali, a tutela del lavoro dei produttori agricoli emiliano romagnoli ma soprattutto dei consumatori che acquistano patate provenienti da quell'areale, identificate da un marchio territoriale ben riconoscibile.
Già da oggi, dunque, Agripat ha la possibilità scientificamente accertata di verificare se una qualsiasi patata in un qualsiasi negozio, magazzino o mercato, provenga o meno dall'areale emiliano romagnolo, potendo così sanzionare l'eventuale mancata correttezza d'etichettatura.
La predisposizione di un sistema di controlli di origine così fatto potrebbe valorizzare anche una singola catena della grande distribuzione. Agripat inizierà autonomamente, a tutela dei propri soci, dalla prossima campagna, a monitorare il rispetto della provenienza delle patate.
Un altro tema affrontato è stato la lotta agli elateridi, dove si è concordato di unire le esperienze per affrontare meglio questa situazione che sta preoccupando i produttori, al di qua come al di là dalle Alpi.
L'incontro è terminato con uno scambio di doni gastronomici (ma nessuno a base di patata) al motto: "Per quanto sullo scaffale rimaniamo concorrenti, contro elateridi e frodi dobbiamo collaborare come buoni amici".
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