Algeria: sospesa l'importazione di 851 prodotti, anche ortofrutticoli
Le restrizioni hanno già avuto delle ripercussioni sulle esportazioni ortofrutticole spagnole, che erano riuscite a mantenere una buona posizione fino al 2014, con un massimo di 77.481 tonnellate. Nel 2015 le esportazioni erano già diminuite fino a 55.280 tonnellate, corrispondenti ad un'ampia gamma di prodotti, tra cui arance (16.467 tonnellate), mele (10.635 tonnellate), nettarine (6.710 tonnellate), prugne (2.672 tonnellate), pere (2.513 tonnellate), aglio (2.373 tonnellate), patate (1.512 tonnellate), ciliegie (1.248 tonnellate) e uva (1.238 tonnellate). Nel 2016 le spedizioni sono calate di 15.539 tonnellate.
Nell'ultimo periodo per cui il Direttorato Generale delle Dogane ha fornito dati ufficiali, ovvero quello compreso tra gennaio e novembre 2017, le spedizioni sono calate del 90% rispetto allo stesso periodo del 2016, passando da 13.834 a 1.330 tonnellate, e del 92% in termini di valore, passando da 11,7 milioni di euro a 956.365 euro.
In questo periodo a subire maggiori ripercussioni in termini di restrizioni sulle esportazioni è la frutta, poiché fino a novembre 2017 ne sono state esportate 304 tonnellate, per un valore di 9,9 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2016 erano state esportate 12.639 tonnellate, per un valore di 271.791 euro, di due frutti in particolare: mele e arance.
Le esportazioni di mele nei primi 11 mesi del 2016 erano ammontate a 6.367 tonnellate, mentre nello stesso periodo del 2017 sono rimaste a una tonnellata. Le esportazioni di arance sono passate da 6.203 tonnellate ad assolutamente nulle. Le esportazioni di ortaggi fino a novembre 2017 sono ammontate a 1.026 tonnellate, con al primo posto le patate, con 915 tonnellate.
Con questa iniziativa il governo algerino intende scoraggiare le importazioni, e migliorare così il proprio bilancio commerciale. Secondo la FEPEX, la decisione dell'Algeria sottolinea la difficoltà, per le esportazioni ortofrutticole, di accedere a nuovi mercati e consolidarli.