Comparto ortofrutticolo del Sudest siciliano, la sfida del nuovo consorzio
Accompagnare l'intera filiera
"Il nostro piano mira ad accompagnare la filiera verso il superamento delle criticità del settore - ha detto dal canto suo Gianni Polizzi, direttore del Consorzio - Tra le nostre priorità vi è quella di favorire il networking tra le imprese e di valorizzare la salubrità e la qualità del prodotto ortofrutticolo tramite la creazione di un marchio d'area che sia, prima di tutto, etico. La Sicilia, e in particolare la nostra area iblea, troppo spesso è stata conosciuta solo per stereotipi; ora abbiamo il dovere di migliorare la filiera con una nuova aria di rinnovamento e di aggregazione che fortunatamente si inizia a respirare".
Gianni Polizzi
"Obiettivo comune - ha aggiunto il direttore - è quello di sviluppare la filiera orticola della fascia trasformata del Sud-Est della Sicilia, favorendo la produzione di qualità e i processi di internazionalizzazione degli operatori del distretto".
A tal proposito, il distretto ha reso nota la propria partecipazione a uno degli eventi fieristici tematici più importanti del mondo, la fiera Fruit Logistica di Berlino (Hall 4.2/C -13).
La funzione sociale in agricoltura e l'importanza della promozione internazionale
Tra gli argomenti trattati durante la seduta dei soci vi sono state: la partecipazione ai contratti di filiera del Mipaaf e le opportunità commerciali già rintracciate nei mercati esteri. Ambito, quest'ultimo, su cui il Consorzio punterà per uscire dall'impasse della crisi commerciale che si ripresenta puntualmente con eccessivi ribassi dei prezzi alla produzione. Al centro anche l'analisi sulla possibilità di godere di tutti i canali finanziari disponibili e l'opportunità di partecipare agli eventi fieristici più importanti, oltre a quello già citato. Sono stati poi approfonditi gli aspetti relativi al costo del lavoro in agricoltura e la relativa contrattualistica.
Il Consorzio Orticolo Sud Est si mostra particolarmente attento al mantenimento dei livelli occupazionali in campo agricolo e in riferimento agli strumenti previsti dal cosiddetto welfare aziendale. Gli imprenditori, infine, hanno discusso anche delle responsabilità e sanzioni introdotte a seguito della legge sul caporalato.