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Cia: nessun allarme macchia nera degli agrumi in Italia e nella UE

Non c'è alcun allarme Black Spot degli agrumi in Italia e nella UE, anche se non bisogna abbassare la guardia sull'import dai Paesi Terzi. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani in merito allo studio dell'EFSA (cfr. FreshPlaza del 29/01/2018), che ha rilevato limiti evidenti allo studio scientifico olandese che aveva lanciato l'allerta sulla presenza nel territorio comunitario della malattia degli agrumi nota come CBS (Citrus Black Spot) o macchia nera. Per l'Authority UE, con sede a Parma, "indagini condotte da organismi nazionali per la protezione delle piante in seguito alla pubblicazione del documento non ne hanno confermato le conclusioni".

"Si tratta di una buona notizia per i nostri produttori - sottolinea la Cia -. Le verifiche dell'EFSA mettono in discussione aspetti salienti dello studio scientifico, in particolare nella sezione che riguarda la sorveglianza e, in base anche ai controlli dei servizi fitosanitari regionali, si esclude la presenza del patogeno dai nostri agrumeti. Allo stesso tempo resta prioritario tenere alta l'attenzione sul rischio costante che la macchia nera o Black Spot degli agrumi faccia ingresso nell'area mediterranea. Per questo i controlli sulle importazioni devono essere rigorosi, visto che molto prodotto arriva in UE da Paesi come Brasile, Uruguay, Argentina e Sudafrica dove la malattia è presente. Ci aspettiamo che, nelle attuali trattative Mercosur, venga tenuta in opportuna considerazione la tutela delle produzioni agrumicole europee".

La Cia resta in attesa di conoscere anche gli esiti della discussione in corso in questi giorni al Comitato fitosanitario di Bruxelles, sia sul monitoraggio delle intercettazioni sul prodotto importato che sul rapporto dell'Efsa.
Data di pubblicazione: