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Ama, robot per l'agricoltura del futuro

Un palo piantato nel terreno, con sensori in aria e nel sottosuolo che monitorano il campo, e una sim per trasmettere le informazioni al sito web che informa l'agricoltore sui tempi di irrigazione e sulla quantità di acqua da dare, avvertendolo su eventuali situazioni di pericolo. E' il progetto di Ama, azienda italiana fondata 50 anni fa dalla famiglia Malavolti, che fornisce componenti per veicoli a lenta movimentazione e macchine agricole, presente in Italia e nel mondo con 16 impianti di produzione e 14 filiali distributive in sinergia tra loro.

"Ci siamo resi conto che gli agricoltori avevano la necessità di avere informazioni: ad esempio, quando irrigare e quando irrorare", afferma il ceo del gruppo, Alessandro Malavolti, aggiungendo che "quest'anno partirà la commercializzazione di massa". Robot e big data saranno il "futuro per le aziende agricole", sostiene Malavolti, precisando che "per chi ha 500 ettari il futuro è il 5.0 con i robot", mentre, per le aziende più piccole da 16 ettari il futuro è rappresentato "dalla raccolta dei dati e dalla loro interpretazione".

La piattaforma si articola su tre filoni di attività: una centralina meteo con sensori in aria e nel sottosuolo monitora le condizioni del campo e, attraverso un'attività di raccolta dati, che vengono trasmessi al cloud ed elaborati tramite algoritmi, l'agricoltore ottiene una raccomandazione agronomica in campo irriguo e di difesa; inserimento di sensori in stalle, fienili, sale di mungitura, caseifici e in tutti gli edifici aziendali produttivi; sensori a bordo macchina per agevolare la manutenzione preventiva e predittiva. Le tre aree di attività convergono tutte su un'unica piattaforma che integra i dati al fine di dare contezza all'agricoltore dell'andamento di tutta la propria attività.
Data di pubblicazione: