Frutta e verdura di prima gamma, biologici, sono quasi sempre venduti confezionati a peso imposto e non sono rientrati nella top 15 di Nomisma. Le confetture valgono da sole 82 milioni di euro, mentre la frutta secca senza guscio 29,81 milioni. La quarta gamma si ferma a quota 25,58 milioni.
La IV gamma bio ha conosciuto l'incremento maggiore, pari al 32% sull'anno precedente. Ottime performance anche dalla frutta secca (+30%), mentre le confetture crescono "solo" del 9%, ma va detto che con 82 milioni in valore il segmento non può che crescere più lentamente.
"Il biologico cresce per alcuni motivi fondamentali - spiega Silvia Zucconi di Nomisma - e il primo è dovuto al crescente interesse da parte del consumatore. I prodotti sono richiesti perché cresce la percezione di valore intrinseco. Un secondo motivo è dato dal crescente assortimento che la Gdo riserva alle categorie bio: più prodotti ci sono, più spazio hanno sullo scaffale, più sono venduti".
In generale, l'ortofrutta bio si piazza al secondo posto come crescita di fatturato nel 2017, alle spalle del latte. Ma nella Gdo quanto vale il biologico, in generale, sul totale degli acquisti alimentari? nel 2017 è stato pari a 1196 milioni di euro, pari al 3,4%. Nel 2007 era pari all'1,3% e nel 2000 allo 0,7%.
Circa la marca, il 59% è a marca del produttore, il 41% viene venduto con la marca del distributore. E sulle motivazioni di acquisto, il 29% degli intervistati ha affermato che ha acquistato grazie al maggiore assortimento a disposizione nel punto vendita.