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Focus sul mercato mondiale dei mirtilli

Il mercato dei mirtilli continua a crescere non solo in Europa, ma anche in Nord America e Cina. Quest'ultimo paese sta attirando molta attenzione dai paesi latinoamericani, a cui piacerebbe esportare in Cina. I paesi dell'Europa dell'Est stanno investendo nella coltura e vedono molto potenziale. In Israele i prezzi stanno aumentando, ma questo non impedisce al consumatore di acquistare il frutto. In Spagna i produttori sono preoccupati; sebbene a Huelva i primi piccoli frutti siano già stati raccolti, le condizioni di mercato dovrebbero diventare più difficili ad aprile. Come l'anno scorso, infatti, per quel momento è previsto un surplus che farà diminuire i prezzi.

La Nuova Zelanda prevede un buon raccolto
Dopo la stagione deludente dell'anno scorso, le prospettive per la nuova campagna sono ottimistiche. Nonostante il clima possa ancora avere un impatto, la qualità sarà piuttosto buona. Un commerciante ha riferito: "Quest'anno il frutto è stato raccolto prima a causa di un clima insolitamente caldo". La maggior parte dei frutti al momento sono in fase di raccolta e le operazioni continueranno fino alla fine di marzo. A causa del clima caldo la disponibilità del frutto è arrivata prima sia sul mercato locale che su quello internazionale. Le piogge recenti hanno in qualche modo ritardato la raccolta, ma con un impatto minimo. Il settore vede ancora delle opportunità di crescita, non solo in termini di superficie coltivata, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo varietale.

In Australia i produttori hanno raccolto 6.000 ton di mirtilli l'anno scorso. Il settore sta investendo in esportazioni dopo l'annuncio che i mirtilli australiani l'anno scorso erano sulla lista di priorità dei commercianti cinesi.



Il consumo cinese continua ad aumentare

L'import di mirtilli in Cina è aumentato negli ultimi anni e anche i prezzi hanno seguito questa tendenza. Nei primi tre mesi dell'anno, le importazioni sono arrivate da Perù, Cile e Messico. L'anno scorso anche l'Argentina si è guadagnata l'accesso al mercato cinese. Per il Perù le esportazioni per via aerea sono diventate più difficili e i commercianti cinesi ritengono che la qualità sia leggermente più bassa rispetto agli anni precedenti. Anche per il Cile la stagione è stata difficile. A partire da giugno arriverà l'offerta dalla Columbia Britannica.

Nel frattempo, domanda e coltivazione locale continuano a crescere. La sfida maggiore per i produttori è rappresentata dai lunghi tempi di spedizione verso il mercato interno e il fatto che il consumatore cinese preferisca piccoli frutti con un elevato tenore zuccherino.

I prezzi alle stelle non fermano i consumatori israeliani
Una carenza della produzione locale, combinata a una domanda elevata, ha causato un aumento rapido dei prezzi. La situazione è rimasta inalterata per gli ultimi tre anni. Il prezzo dei mirtilli freschi oscilla stabilmente intorno ai 20 euro/kg. Nonostante la quotazione elevata, i consumatori continuano ad acquistare questi piccoli frutti. Dal 2014 le vendite nei supermercati sono aumentate di anno in anno.

Il paese stesso non ha le condizioni di coltivazione ideali per i mirtilli e questo rende difficile ai produttori locali poter approfittare del mercato in crescita. I mirtilli richiedono notti fresche e nessuna ondata di calore e queste condizioni si possono garantire solo nella zona settentrionale del Paese. Le piantagioni si trovano prevalentemente nella Galilea superiore e nelle alture del Golan. Le carenze idriche e i prezzi dell'acqua hanno reso difficile incrementare la produzione. Ci si sta sforzando per dare una spinta alla produzione domestica con lo sviluppo di nuove varietà. Sebbene tale processo sia già in corso da tempo, ci vorrà ancora qualche anno prima che produca risultati.

Italia: coltivazione limitata
In Italia si vendono piante di mirtillo, ma i quantitativi sono piuttosto limitati. Chi invece investe parecchio, in questo periodo, sono i Paesi dell'est, specie le repubbliche ex Urss. Là i quantitativi sono importanti, e la produzione in aumento. Coltivare mirtilli in Italia non è semplice. I mirtilli italiani si coltivano prevalentemente in Trentino, Alpi, Calabria e negli Appennini (cfr. FreshPlaza del 16/01/2018). Sui mercati all'ingrosso i prezzi oscillano tra 14 e 18 euro, a seconda della piazza. A Torino i mirtilli hanno un prezzo di 18 euro (di prima categoria, in vassoi e in arrivo dal Perù); a Roma il prezzo degli stessi mirtilli ammonta a 16 euro; a Verona i mirtilli di prima categoria si vendono a 14 euro e hanno varie origini.

L'Ucraina investe nel miglioramento della qualità
I produttori non stanno solo investendo nell'ampliamento della superficie coltivata, ma anche nel miglioramento della qualità. Per esempio, vengono acquistati sistemi anti-congelamento e gli investimenti vengono fatti per la ricerca della varietà adatta alle condizioni di coltivazione del Paese. Un produttore ha spiegato che il tipo di suolo e di clima ha una grande influenza sulla sostenibilità di una cultivar. I produttori non hanno paura di una fornitura eccessiva sul mercato. "La domanda continua a crescere più velocemente dell'offerta e non c'è ancora un equilibrio tra le due - ha osservato un produttore - Qui in Ucraina, il mercato interno è ugualmente in crescita; stessa cosa vale in Cina, dove la richiesta di mirtilli è così grande che il Paese stesso ha cominciato a coltivarli". L'export si concentra principalmente sul mercato europeo, con il Regno Unito come principale acquirente. Inoltre, anche il mercato locale è piuttosto importante.

Polonia: carenza di raccoglitori
Per i produttori polacchi sta diventando sempre più difficile trovare manodopera per raccogliere i mirtilli. Il sistema è stato progettato pensando al settore delle mele, ma un produttore ha spiegato che per i mirtilli c'è bisogno del doppio dei raccoglitori. Gli ucraini sono sempre meno propensi a lavorare in Polonia, visto che preferiscono i salari più alti corrisposti in Paesi Bassi e Germania. Neanche i polacchi vogliono questo tipo di lavoro, soprattutto ora che l'economia del Paese se la passa bene.

La stagione scorsa è stata definita come "difficile", dato che il Regno Unito è diventato un mercato "fluttuante" in termini di prezzo. I produttori stanno investendo prevalentemente in tecniche di coltivazione che permettono un miglioramento della resa, e non in piani di ampliamento della superficie coltivata.

La Germania è "spiacevolmente sorpresa" dai problemi di produzione dell'Europa orientale
Attualmente in Germania i mirtilli si importano dal Cile, con alcune quantità di frutti in arrivo anche da Perù e Uruguay. I prezzi di vendita ammontano a 2,50 euro/kg. Sul mercato ci sono anche i mirtilli canadesi, che vengono offerti principalmente come prodotto surgelato o vengono venduti all'industria della trasformazione. Per quanto riguarda gli imballaggi, sul mercato tedesco stanno diventando sempre più popolari soprattutto le piccole confezioni da 125 grammi. I mirtilli rossi e i cranberry non sono una competizione reale per i mirtilli.

La stagione scorsa i commercianti sono rimasti "spiacevolmente sorpresi" dai problemi di produzione in Europa dell'Est. Di conseguenza, la produzione disponibile in magazzino è bassa e il prezzo al chilogrammo ammonta a 3,50 euro, una quotazione piuttosto elevata. In Canada, il raccolto di mirtilli è tornato alla normalità l'anno scorso, dopo il raccolto record ottenuto nel 2016. Di conseguenza, i prezzi stracciati del 2016 sono aumentati di nuovo a un livello accettabile. Infine, i commercianti hanno osservato che la produzione moderata di drupacee dell'anno scorso è stata favorevole per il settore dei mirtilli.

Portogallo: sconosciuto sul mercato mondiale
La stagione portoghese va da maggio a settembre. Un produttore ci ha detto che la superficie coltivata si espande ogni anno e questo significa che si dovrebbe essere in grado di aumentare anche il volume delle esportazioni. Secondo un commerciante le principali destinazioni del frutto sono Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Scandinavia e Regno Unito. In ogni caso, il Portogallo deve ancora costruirsi una reputazione sul mercato internazionale, anche se i piccoli frutti hanno una buona qualità.

La Spagna si aspetta un mercato difficile ad aprile
I primi mirtilli spagnoli della stagione sono attualmente in fase di raccolta a Huelva. La stagione dura fino a metà luglio. La varietà Snowchaser è quella che rende possibile alla stagione spagnola di cominciare così presto. Tuttavia, il volume è limitato. Inoltre, ci sono importazioni da Perù e Cile, che assicurano una fornitura per tutto l'anno. Il volume di raccolta in Spagna raggiunge il picco a marzo-aprile.

Secondo un commerciante è buono cominciare presto con la produzione locale perché la freschezza dei frutti è migliore di quella dei piccoli frutti d'importazione. Attualmente il mercato è buono, con prezzi alti. Fornitura e domanda sono in equilibrio, tuttavia per aprile è prevista una situazione difficile perché le stime indicano un incremento del 30% nei volumi di produzione. L'anno scorso si è verificato un surplus a Huelva che ha messo sotto pressione i prezzi. Pertanto, alcuni coltivatori hanno deciso di tornare alla coltivazione di fragole, la cui superficie è aumentata del 9%.

Per i mirtilli la crescita non è generata dall'espansione della superficie coltivata, ma dalle nuove piantagioni degli ultimi anni che stanno raggiungendo la loro piena capacità produttiva. Secondo un commerciante, c'è stata una vera e propria "caccia all'oro", con l'arrivo di produttori non professionisti. Il lato positivo è che la richiesta è ancora in aumento. La coltivazione di mirtilli è cresciuta rapidamente e si sta investendo molto in nuovi imballaggi e in linee di selezione ottica.

Belgio: mercato difficile per i mirtilli
Il mercato si è sviluppato molto in questi ultimi due anni grazie ad alcune acquisizioni. Degna di nota, per esempio, è l'influenza di AH su Delhaize. In Belgio esiste una richiesta maggior dei mirtilli rispetto alla Francia perché in quest'ultimo paese si consumano meno mirtilli secondo il commerciante.

Per Belgio e Francia, questi piccoli frutti arrivano principalmente da Cile e Perù. I mirtilli di Spagna e Marocco stanno ugualmente cominciando ad arrivare e c'è stata una spedizione per via aerea dal Messico. I prezzi sono molto sotto pressione a causa di alcuni problemi di qualità. Ci sono mirtilli molto buoni ma anche frutti pessimi. I prezzi al consumatore variano tra 0,99 e 1,25 euro per un vassoio da 125 grammi.

Il Perù assiste a un incremento delle esportazioni
A livello governativo, il lavoro si sta concentrando sull'ottenimento di un accesso migliore al mercato dei mirtilli degli Stati Uniti. La visita nella regione di coltivazione di Ica da parte della delegazione USA dovrebbe contribuire a tale scopo. L'anno scorso le esportazioni sono state più alte del 57% rispetto alla stagione precedente, con 41.329 ton spedite nel 2017 rispetto alle 26.327 del 2016.

L'anno scorso, l'export negli USA era già aumentato. In termini di valore, le esportazioni sono aumentate di circa il 46%, raggiungendo 350 milioni di dollari. Questo ha significato che gli USA sono stati anche il mercato d'esportazione più importante, nonostante la quota di mercato sia diminuita dal 56% nel 2016 al 44% dell'anno scorso. Regno Unito (11%) e Cina (10%) si sono piazzati al secondo e terzo posto. Nei prossimi anni la Cina dovrebbe passare al secondo posto.

Le esportazioni dovrebbero aumentare del 12% nei prossimi 4 anni a causa della crescente richiesta nei mercati principali. Inoltre, la resa sta aumentando e si stanno facendo degli investimenti per espandere la superficie.

Il Messico esporta in Cina
I primi mirtilli messicani sono arrivati in Cina. L'obiettivo è di avere questi mirtilli sugli scaffali cinesi entro 48 ore dalla raccolta.

L'Argentina si impegna a crescere
Il mercato domestico argentino dei mirtilli è cresciuto notevolmente. La stagione comincia a giugno e continua fino a gennaio. La richiesta sul mercato interno è aumentata del 250%. Questa crescita è parzialmente dovuta a una familiarità migliore con il prodotto da parte del consumatore, dal momento che negli ultimi anni sono state organizzate diverse campagne promozionali.

La superficie coltivata oscilla tra 1.900 e 2.100 ettari, con aree di produzione dislocate principalmente a nord (Tucuman e Salta) sulla costa (Corrientes e Entre Rios) e nella regione di Buenos Aires. La produzione biologica è in aumento. Il paese ha circa 600 ettari dedicati alla produzione biologica e ulteriori ettari sono in fase di conversione. In questo modo l'Argentina mira a distinguersi dai paesi vicini. A ottobre dell'anno scorso, sono stati riportati danni dovuti alla grandine da vari produttori. Si è parlato di una perdita del 6% della produzione totale.

Nonostante il crescente mercato locale, la maggior parte della produzione viene esportata. Il Regno Unito è il mercato principale e rappresenta il 65% delle esportazioni. Ma ciononostante i commercianti stanno tentando di accedere all'Asia. All'inizio di quest'anno i confini cinesi sono stati aperti ai mirtilli argentini, tra gli altri prodotti. Altri mercati d'esportazione comprendono Russia e Israele. In questa stagione il volume d'esportazione è di circa 18.000 ton, paragonabile a quello della campagna precedente. Negli ultimi anni gli esportatori hanno optato sempre di più per il trasporto marittimo. In questa stagione tale volume è aumentato del 20% rispetto al 2016 e del 40% rispetto al 2015. Il volume per il mercato d'esportazione è cresciuto per tutte le destinazioni. Non sorprende che quello spedito per via aerea sia stato ridotto.

Buono il mercato per i mirtilli cileni
Nella prima settimana di quest'anno il Cile ha esportato 8.032 ton di mirtilli, 406 delle quali erano biologiche. Tale volume è stato più alto di quello inizialmente stimato pari a 6.200 ton. Secondo quanto ha riportato un'associazione commerciale, "questo conferma quanto ideale sia stato il clima nelle principali regioni di produzione per lo sviluppo del frutto". La pioggia nelle regioni meridionali ha interrotto la raccolta, ma ciò avrebbe avuto un impatto minimo sulle esportazioni. La quota delle zone di produzione meridionali aumenterà da gennaio in poi, quando la raccolta sarà in pieno corso. Le principali destinazioni dell'export sono Nord America (58%), Europa (17%) ed Estremo Oriente.

La stagione è cominciata con un po' di ritardo, cosa che ha permesso ai mirtilli cileni un buon inizio sul mercato. A causa del clima freddo, la colorazione dei frutti non è risultata come previsto e la raccolta è cominciata alla fine di novembre, invece che all'inizio. Ci sono state alcune difficoltà nelle esportazioni dei mirtilli per via aerea.

La grandine ha danneggiato il raccolto uruguaiano
La grandine di ottobre dell'anno scorso ha generato danni ad alcuni produttori nella regione uruguaiana di Salto. I danni più gravi sono stati registrati su due campi di mirtilli che sono andati quasi completamente distrutti. Appena dopo le grandinate di ottobre, un produttore ha dichiarato: "In questo periodo dell'anno ci sono pullman colmi di persone in arrivo dalle città che vogliono raccogliere i mirtilli, perciò è una catastrofe".
 
Stati Uniti: la domanda continua a crescere
Negli USA la richiesta di mirtilli è elevata, mentre l'offerta è ancora bassa. La fornitura dal Sud America viene descritta come "leggermente limitata", ma continua a crescere. Un importatore ha spiegato che quest'anno si è molto soddisfatti della qualità dei mirtilli sudamericani. Il volume aumenta ogni anno e quest'annata non fa eccezione; la richiesta è più alta che mai secondo un commerciante. "I mirtilli sono una merce paragonabile alle banane o ad altri prodotti in vendita sugli scaffali". I prezzi al momento sono stabili su un livello elevato, anche se alcuni rivenditori li stanno utilizzando per promozioni.

Il Sudafrica chiude la stagione con calibri piccoli
La stagione sudafricana terminerà il mese prossimo. Finora le esportazioni della campagna 2017/18 sono state di 6.380 ton, vale a dire 2.200 ton in più rispetto alla scorsa stagione. Tuttavia, il volume resta ben al di sotto delle 8.000 ton stimate. Ciò potrebbe essere il risultato della siccità, dal momento che le dimensioni sono piccole, ma non è ancora sicuro. In questa stagione la produzione totale ammonta a 10-11.000 ton.

I mirtilli vengono commercializzati prevalentemente per via aerea. Con questa modalità sono state spedite circa 4.280 ton, mentre 2.100 ton per via marittima. Il periodo d'esportazione migliore per il mercato europeo è tra la settimana 37 e la 47. Le destinazioni più importanti sono Regno Unito (60%), UE (30%), Africa (6%), Estremo Oriente (3%) e Medio Oriente (1%). Una grande sfida per il settore è rappresentata dallo sviluppo dell'imballaggio fitosanitario per le esportazioni in Estremo Oriente.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
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