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Export agrumi siciliani in Cina, a breve anche via aerea

La delegazione tecnica proveniente dalla Repubblica Popolare Cinese (PRC), presente in Italia in questi giorni per completare il protocollo fitosanitario per l'esportazione dei nostri prodotti ortofrutticoli (agrumi e kiwi), è giunta di recente anche in Sicilia.



Abbiamo contattato il dirigente dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana, Rosario D'Anna, proprio per comprendere meglio gli aspetti di questa visita.

"L'eventuale conclusione positiva della verifica - ha spiegato il dirigente regionale - permetterà di aggiungere al protocollo la possibilità di effettuare il trattamento a freddo (cold treatment), obbligatorio per esportare in Cina, anche all'interno di celle aziendali".


Rosario D'Anna

Ecco come arrivare in Cina
Ciò potrà consentire di esportare le eccellenze della produzione agrumicola siciliana anche tramite il mezzo aereo e non solo mediante container refrigerati trasportati via nave o via treno. Quest'ultimo mezzo di trasporto, di recente disponibile per la Cina, risulta molto interessante in quanto consente spedizioni più veloci, rispetto a quelle via mare, e più economiche in confronto all'aereo.

"E' stato possibile invitare la delegazione, necessaria per ottenere l'approvazione di questa aggiunta al protocollo - continua D'Anna - grazie all'impegno congiunto del Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, degli Uffici diplomatici, nonché del Servizio Fitosanitario Regionale siciliano, operante nella direzione del Dipartimento dell'Agricoltura, coadiuvati negli aspetti organizzativi dal Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara".

Gli obiettivi della visita dei delegati cinesi
"Obiettivo dei controlli in Sicilia sono state le 5 imprese partecipanti al programma di esportazione - chiarisce ancora D'Anna - Aziende che hanno messo a disposizione le loro strutture organizzative e tecniche per i controlli fitosanitari effettuati dalla delegazione, in questa fase miranti soprattutto alla verifica della funzionalità delle attrezzature per il trattamento a freddo dei carichi, essenziale per eliminare possibili infestazioni della mosca mediterranea (Ceratitis capitata), un pericoloso parassita assente in Cina".

La visita è stata condotta in due aziende campione della provincia di Catania, dove sono state verificate le procedure di tracciabilità adottate, compresi i controlli sui residui dei prodotti fitosanitari, e le attrezzature presenti. In particolare, gli ispettori del Servizio Fitosanitario Regionale della Sicilia (SFR) hanno illustrato ai colleghi del Servizio cinese (AQSIQ) l'applicazione pratica delle metodiche previste dal protocollo per collaudare le attrezzature presenti in azienda.


Un momento della visita tecnica in un agrumento siciliano

Le ispezioni
"Oltre alle attrezzature, sono stati ispezionate anche le aziende di produzione partecipanti al programma - conclude il dirigente - In questo caso, la verifica dei tecnici cinesi ha avuto lo scopo di controllare se il SFR avesse correttamente monitorato eventuali parassiti presenti negli agrumeti autorizzati a esportare. I tecnici hanno avuto la possibilità di verificare sul campo che le metodologie di monitoraggio previste per controllare la presenza dei parassiti considerati da quarantena dalla Cina, erano condotte secondo gli accordi fitosanitari tra i due Paesi. La visita tecnica si concluderà, si auspica positivamente, nei prossimi giorni al Ministero presso il Servizio Fitosanitario Centrale".

Servizio Fitosanitario, la res pubblica che funziona
Ancora una volta il Servizio Fitosanitario della Regione Sicilia mette al servizio dell'agricoltura isolana grandi competenze a beneficio, in questo caso, della agrumicoltura. A breve, dunque, gli esiti di un iter durato anni, proprio per assecondare passo passo le severe direttive cinesi.