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Banana giapponese con buccia commestibile

Un team di scienziati giapponesi è riuscito a rendere commestibile la buccia di banana. La loro idea ha un nome: Banana Mongee. I ricercatori della D&T Farm, situata nella prefettura di Okayama, hanno sviluppato una tecnica chiamata "Freeze Thaw Awakening" che in un certo senso ricrea le condizioni di 20.000 anni fa, alla fine dell'era glaciale, quando le piante emersero dalle rigide temperature invernali.

Di fatto, gli scienziati hanno congelato gli alberelli di banana a -60 gradi Celsius, piantandoli mentre cominciavano a scongelare. Questo processo a quanto pare ha attivato una parte antica del loro DNA, che non solo consente alla pianta di prosperare nel clima fresco del Giappone, ma ne accelera anche lo sviluppo. Mentre le varietà tropicali di banana richiedono due anni per raggiungere le dimensioni tipiche per il consumo umano, la Banana Mongee ha bisogno solo di quattro mesi.



La sua buccia non è particolarmente gustosa, ma è molto più sottile e meno amara di quella delle comuni banane; inoltre, il frutto sarebbe notevolmente più dolce di una banana tradizionale per via del suo alto contenuto di zucchero.

Il primo lotto di banane Mongee ha raggiunto gli scaffali della grande distribuzione a novembre dello scorso anno ma D&T Farms produce solo 10 banane a settimana e le consegna esclusivamente al Fruit Corner di Tenmanya Okayama, un grande magazzino locale. E il prezzo non è poi così abbordabile visto che si parla di circa 648 yen a frutto, circa 4,80 euro.
Data di pubblicazione: