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Revisione, mancano i decreti attuativi

Sono 50mila i trattori circolanti fuorilegge

Si fa sempre più complica la situazione per la revisione delle macchine agricole, trattrici in primis. Sono circa 50mila i trattori che circolano per la strada e che non sarebbero a norma. Lo ha detto Vincenzo Laurendi, esperto nel settore sicurezza in agricoltura, intervenendo il 15 gennaio 2018 alla Fiera di Forlì, sotto i riflettori e le telecamere di Agrilinea.



Moderati da Sauro Angelini, sono intervenuti alla tavola rotonda anche l'assessore regionale Emilia Romagna Simona Caselli, il direttore Valtiero Mazzotti, l'esperto Alessandro Gandini, Pierpaolo Plachesi dell'Asl Romagna. "Ormai sono anni che aspettiamo i decreti attuativi - ha detto Laurendi - e la colpa va imputata ai Ministeri dell'agricoltura e dei Trasporti. Ad esempio: in anni passati furono montate cabine non a norma, senza gli standard di sicurezza e abbiamo calcolato che siano circa 50mila i trattori fuorilegge per questo motivo".

La legge per la revisione c'è, ma non si può fare. In caso di incidente, le assicurazioni pagano senza battere ciglio? Se una cabina non è omologata, ci sarà comunque il rimborso assicurativo? Tutti interrogativi che sono stati posti di fronte ad una platea di oltre 200 agricoltori.



In Italia, in media, si verificanoo 150 morti in campagna a causa di incidenti, di cui un centinaio per ribaltamento. Sei di questi sono imputabili al giunto cardanico, reso pericoloso dall'asportazione delle cuffie di protezione. Dopo una estenuante lotta, Laurendi ha ottenuto in sede europea che i giunti cardanici siano progettati in modo tale da renderne facile l'inserimento nella PDP. Il costo aggiuntivo è di soli 15 euro e a breve dovrebbero entrare in commercio.

"I controlli da parte delle Asl ci sono, circa 8000 l'anno - ha detto Laurendi - ma non ovunque. In Emilia Romagna siete virtuosi, mentre al sud alcune regioni come Campania e Calabria, ad esempio, non li fanno".



"E' essenziale che ogni mezzo sia dotato di arco di protezione - ha aggiunto Gandini - e cinture e che questi dispositivi siano utilizzati. Altrimenti non serve a nulla. Occorre prudenza in campagna e i corsi di formazione vengono effettuati proprio per dare una consapevolezza all'utilizzatore.

Il dibattito è poi scivolato sul fatto che gli incidenti sarebbero per lo più causati o subiti da persone non del mestiere. In realtà le cronache riportano di decessi anche di agricoltori che usano il trattore da una vita e che, forse a causa della troppa confidenza e sicurezza in sé, affrontano pendenze e situazioni troppo pericolose.

"Il tema è di estrema importanza - ha concluso l'assessore Caselli - e mi impegno a sollecitare al più presto, in Ministero, la soluzione del blocco dei decreti attuativi. Credo inoltre che la Pac dovrebbe sensibilizzare ed essere più attenta sui temi della sicurezza".