Patate: la Borsa di Bologna ha fissato il prezzo a 21 centesimi
"Certo, si poteva ottenere di più, ma non ci si deve neppure lamentare - è il commento di Massimo Cristiani presidente Cepa - considerata l'annata altamente produttiva. Le quantità in gioco sono elevate, ma il marchio e la provenienza dell'Emilia Romagna garantiscono il produttore sull'elevata qualità".
Quest'anno in Emilia Romagna, nell'ambito del contratto quadro, sono state prodotte 120mila tonnellate di patate. In Italia se ne producono in totale 600mila, mentre il consumo si aggira attorno a 1,2 milioni di tonnellate. Quindi la metà del consumo viene importato dall'estero.
"L'annata non è delle più facili - commenta Michele Filippini di Agripat - e credo che il prezzo stabilito, seppur non quello auspicato, permetta ai produttori di far quadrare il bilancio aziendale. Le produzioni sono state molto elevate e la Plv, per chi è riuscito a fare una buona qualità, non dovrebbe risentirne troppo rispetto ad annate migliori come la precedente".
Nei mesi scorsi i prezzi erano ben più bassi (cfr. FreshPlaza del 16/11/2017) ma ora il mercato ha dato una decisa sterzata. "Le quantità in uscita sono in crescita - aggiunge l'esperto - e il prodotto Dop e a marchio come Selenella fanno da traino alle patate comuni. La qualità è comunque elevata e non si registrano problemi di conservazione".
Filippini spende anche una parola di lode per i commercianti: "Nonostante le grandi quantità in gioco, nelle ultime settimane sono riusciti a piazzare bene il prodotto e lo stanno facendo con continuità. L'auspicio è che il prodotto di Bologna sia sempre più conosciuto e richiesto dai consumatori".