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Il commento dell'agronomo Corrado Vigo

Tavolo tecnico agrumi di Bruxelles: bisogna discutere meglio sulle questioni fitosanitarie

Lo scorso 10 novembre 2017 si è tenuto a Bruxelles il tavolo tecnico agrumi. La Commissione ha voluto restringere il campo della riunione alle previsioni di mercato, relegando ad altri gruppi la parte fitosanitaria, e ha richiesto agli Stati membri che ancora non l'avessero fatto l'invio del questionario sulla previsione delle produzioni, così da poter affinare i dati in proprio possesso.

Presente per l'Italia anche l'agronomo Corrado Vigo il quale è intervenuto lamentandosi del fatto che le riunioni andrebbero intensificate, per poter discutere meglio delle problematiche del settore agrumi e ribadendo l'importanza delle questioni fitosanitarie.

Ha poi così commentato: "Proprio su questo tema, noi in Sicilia soffriamo per il Citrus Tristeza Virus e siamo molto preoccupati per l'eventuale arrivo dell'Huanglongbing (citrus greening)".



La Commissione ha risposto che è possibile discutere di questioni fitosanitarie, e magari far inserire al prossimo ordine del giorno-OdG le tematiche richieste, ma ha ribadito che il tempo a disposizione è limitato per affrontare tutte le questioni in modo proficuo e approfondito. Vigo ha anche sottolineato il numero dimezzato di Spagnoli presenti. "Solitamente non mancano mai, in queste occasioni...".

Proseguendo l'OdG, si è passati alla prima relazione della DG AGRI G2, che riportava la situazione di mercato degli agrumi. Alla fine di questa relazione, la Commissione ha rilevato il problema del cambiamento climatico e delle avversità atmosferiche. Prendendo la parola, Vigo ha dichiarato: "Sono contento che finalmente si parli di siccità e di avversità atmosferiche, anche perché in Sicilia negli ultimi cinque anni abbiamo avuto piogge pari a quelle che solitamente cadevano nel corso di due annate. Tengo a evidenziare i maggiori costi che gli agricoltori si sobbarcano per sopperire alle carenze idriche".


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E' seguita la relazione di L. Florez (DG AGRI G2), che indicava come, negli ultimi cinque anni, i prezzi siano risultati in aumento. "L'aumento del prezzo della produzione nell'annata scorsa - è intervenuto Vigo a riguardo - è scaturito dalla riduzione delle quantità, dovuta a condizioni climatiche ma anche allo stato generale degli impianti, gravemente colpiti dalla Tristeza".


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Si è passati, poi, all'esposizione dei documenti dell'Asociación Interprofesional de Limón y Pomelo spagnola-AILIMPO relativi al limone. José Antonio García Fernández, direttore tecnico dell'Associazione, ha esposto circa il modo di rilevare i prezzi dei limoni in tutto il territorio spagnolo, evidenziando le produzioni mondiali di frutto fresco, succo, e olii essenziali. García ha indicato anche i prezzi di produzione delle due varietà spagnole Fino e Verna, rispettivamente 0,14 e 0,19 euro/kg.

Prendendo la parola, Vigo ha dichiarato: "Anche in Italia, e in particolare in Sicilia, i prezzi sono stati molto elevati per i motivi già noti, in particolare la riduzione delle produzioni controstagionali dall'Argentina. Il prezzo viene stabilito sulla pianta, ossia per merce da raccogliere a carico dei commercianti. C'è una grande evoluzione nei nuovi impianti, con portainnesti migliorativi e varietà altamente produttive, come la 2KR. I prezzi hanno avuto oscillazioni da 0,60 a 1,20 e 1,40 euro/kg in base al periodo di raccolta".


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Vigo ha, inoltre, riferito circa il problema del malsecco e di un'ampia zona della fascia jonica (l'acese) che da anni ha dismesso le produzioni (circa 6/7.000 ettari) sia per l'elevato inoculo del malsecco sia per i prezzi bassissimi ottenuti negli anni scorsi. "I nostri costi di produzione sono superiori - ha riferito Vigo - sia per le tasse sia per i costi energetici e previdenziali".

García ha evidenziato che, mediamente, il mercato preferisce confezioni da 1 kg e con calibro 3 o 4, ma che molti vendono "al pezzo" e che in Spagna ci sono ben 66 formati di vendita, che scaturiscono dalle richieste delle catene di distribuzione.

Altro punto all'OdG è stato affrontato da E. Imbert del Cirad (Organisme français de recherche agronomique et de coopération internationale pour le développement durable des régions tropicales et méditerranéennes) ed è stato relativa ai consumi di agrumi in tutta Europa. Nella relazione si è tenuto a precisare che i consumi di agrumi sono in lenta ripresa negli ultimi due anni nella zona occidentale europea, ma in forte ascesa nella zona orientale europea. In Europa orientale si è assistito infatti a un aumento dei consumi da 9 a 11,6 kg/persona per anno, mentre in Europa occidentale i consumi sono tornati attorno ai 14,5 kg/persona, dopo un leggero calo degli anni scorsi.

Evidenziata la crescente richiesta di lime, in calo ovunque la produzione di pompelmi. Altra notizia diffusa durante la discussione: in Israele moltissimi impianti di agrumi vengono estirpati per realizzare impianti di avocado, molto più remunerativi.

Durante un "giro di tavolo" sulla previsione circa la produzione nell'annata agraria 2017/18, Vigo ha preso la parola evidenziando i problemi legati alla siccità, alla Tristeza, ma ha riferito anche che nella primavera scorsa c'è stata un'elevata fioritura, con una bassa allegagione anche a causa delle condizioni atmosferiche.

Dalla Spagna è stato sollevato il problema delle Organizzazioni di produttori (OP), che non sostengono con prezzi adeguati i prodotti degli agricoltori. A questo proposito, Vigo ha indicato che molti produttori escono dalle OP perché spesso non ne traggono alcun beneficio, né in termini di prezzi di vendita dei prodotti né per i piani operativi, che di fatto rimangono per moltissimi solo una chimera.



La riunione in Commissione Agricoltura è continuata con un'altra relazione di E. Imbert del Cirad, relativa al commercio estero. E' stato evidenziato che la riduzione delle produzioni europee, nel corso dell'annata agraria scorsa, ha avvantaggiato le esportazioni del Marocco, dove sono aumentate le quantità esportate soprattutto con riferimento alle varietà tardive e dei piccoli agrumi. E' stato riferito che l'UE è il primo mercato di esportazione del Marocco e che la Grecia ha aumentato la produzione e l'esportazione all'interno della UE. Anche Israele ha aumentato le esportazioni, ma ha anche iniziato a ridurre le superfici agrumetate, a favore di nuovi impianti di avocado, ritenendoli più redditizi. L'Egitto, invece, ha aumentato di molto la produzione di succhi di agrumi.

Intervenendo, García (Spagna) si è detto molto preoccupato che con la revisione del MERCOSUR verranno eliminati i dazi gravanti sugli oli essenziali, non considerati prodotti di agricoltura; così facendo potrebbero ridursi gli spazi commerciali dei prodotti europei, a favore di quelli di altre nazioni extra-europee. "Ci vorrebbe - ha riferito Vigo - una reciprocità nei vari rapporti commerciali, come ad esempio il trattamento a freddo che ci viene richiesto da alcuni Paesi, ma che agli stessi non viene imposto quando importiamo le loro merci; lo stesso avviene con le soglie di principi attivi ammessi fra i vari Paesi in cui si intrattengono rapporti commerciali per le medesime produzioni".

Infine, la Commissione ha informato che sta rivedendo la normativa sull'approvvigionamento della catena alimentare, e che verranno inseriti in una sorta di normativa OMNIBUS i seguenti temi, in parte trattati da altri gruppi di discussione:
- gestione del rischio
- prassi commerciali sleali
- concorrenza dai paesi terzi con costi inferiori ai nostri
- accesso ai finanziamenti.

Si sta provvedendo, inoltre, a tracciare un nuovo quadro legislativo per ovviare a queste problematiche; ma il documento in elaborazione è ancora riservato ai soli estensori, e verrà discusso in consultazione pubblica nel 2018.

Purtroppo la riunione è terminata senza che ci fosse il tempo di discutere la parte fitosanitaria.

Contatti:
Corrado Vigo
Email: corrado@vigo.it
Web: www.vigo.it