Dop e Igp offrono un valore aggiunto: l'esempio di patate e carciofi
"Le Patate della Sila Igp si stanno vendendo bene e sono molto apprezzate - dichiarava a dicembre Albino Carli, direttore commerciale del Consorzio Produttori Patate Associati-PPAS - Abbiamo mantenuto prezzi in linea con lo scorso anno, quando le condizioni erano decisamente più favorevoli, e questo ci fa capire che stiamo seguendo la strada giusta con l'Indicazione geografica protetta". Il Consorzio ha infatti aumentato le vendite di un 11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un po' in controtendenza con quello che è il mercato generale delle patate (cfr. FreshPlaza dell'11/12/2017).
Parlando di carciofi, e nello specifico riferendosi alla Igp del carciofo brindisino e alla Dop dello Spinoso sardo, un agronomo ha dichiarato: "I marchi di qualità qualificano sicuramente sia il produttore sia il commerciante. Qualche volta quello che dispiace è che le certificazioni implichino spese ulteriori e maggiori controlli e che il prodotto a marchio UE non venga apprezzato come dovrebbe dal consumatore finale e persino dalla Grande distribuzione".
Secondo il tecnico, è necessario qualificare le produzioni nostrane, offrire un po' più di certezze al consumatore finale, facendogli capire che dietro a un marchio c'è lavoro, qualità, garanzia e sicurezza.