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Sono le condizioni climatiche che definiscono il mercato

Dopo una media stagionale molto bassa nel 2016, quest'anno la campagna cavolfiore è partita già male nell'area tra il foggiano e il tarantino. "C'è un 30% in meno di prodotto piantato, in quanto per via della siccità non si è potuto lavorare i terreni, troppo duri. Irrigare i campi per lavorarli comporta un costo esorbitante e parecchi agricoltori non sono riusciti a trapiantare; questo vale comunque per tutte le verdure, ma in particolare cavoli e finocchi". Così a FreshPlaza un produttore pugliese.

Nonostante l'allerta maltempo di inizio settimana (cfr. FreshPlaza del 14/11/2017), nella fascia jonica non è piovuto granché. Il produttore ha parlato infatti di diga quasi asciutta (vedi foto sotto). "Le piogge registrate nell'ultimo periodo non sono servite: 5 mm di acqua non bastano a reidratare i terreni. Qualche giorno fa, per via della perturbazione Attila, sono caduti 20 mm e già cominciamo a ragionare. Almeno abbiamo spento i pozzi".



"Sono le condizioni climatiche che fanno il mercato - aggiunge l'operatore - Quando fa freddo la richiesta di ortaggi è più alta. Al momento, sul mercato si registra ad esempio una forte presenza di cavolfiore tedesco".

Il produttore sottolinea anche come, per via di costi inferiori di manodopera e terreni nell'Europa dell'est, molti colleghi della sua zona abbiano preferito trasferire le produzioni di viti, grano e orticole in Romania e Bulgaria. "Il divario è molto alto: un bracciante che in Romania costa 300 euro al mese, in Italia viene retribuito con 2.000 euro". Tali produzioni non arrivano comunque sul mercato italiano e preferiscono la strada dei Paesi nordici.