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Si accende la discussione sull'aglio per le modifiche alle licenze d'importazione

Quest'anno i produttori di aglio cinesi hanno potuto raccogliere grandi volumi. Gli Spagnoli si sono lamentati per i prezzi bassi del prodotto della Cina. Le possibili modifiche nella distribuzione delle licenze d'importazione non contribuisce ad acquietare le tensioni tra gli operatori del comparto.

Al momento sono disponibili grandi quantità di aglio spagnolo. "Quella 2016 è stata una buona annata, con prezzi alti, ma quest'anno la situazione è completamente diversa" ha affermato Alexis Mul della Ibergarlic SL. All'inizio di settembre i prezzi erano bassi e in generale non c'era molta richiesta. "Si sapeva già che i prezzi dell'aglio spagnolo avrebbero subito un calo a causa delle quotazioni inferiori della Cina, ma la situazione è peggiore di quanto si pensasse. I magazzini refrigerati della Spagna sono pieni di aglio; la domanda è se riusciremo a svuotarli prima dell'inizio del prossimo anno".

Dal punto di vista della qualità, anche la Spagna ha avuto una battuta d'arresto. Alexis dice che non c'era molta differenza fra il volume coltivato e quello raccolto, ma nella Spagna centrale il maltempo ha macchiato una parte del prodotto. "Fortunatamente, nel sud della Spagna non è successo".



"L'aglio spagnolo è sempre sul mercato"
L'esportatore si rammarica della situazione di mercato. "Se non ci fosse stato l'aglio cinese, gli Spagnoli, con il loro prodotto, sarebbero leader europei sul mercato, proprio come erano prima che cominciasse l'importazione cinese, a metà degli anni Novanta". Secondo Alexis, l'aglio spagnolo è migliore dal punto di vista qualitativo, per il sapore più pieno e la maggiore durata. "Invece il prodotto cinese si presenta meglio, perché i costi di manodopera sono inferiori e pertanto si può dedicare più tempo al prodotto".

Nonostante le differenze di prezzo, Alexis vede ancora un mercato spagnolo per l'aglio. "Molti clienti richiedono il prodotto europeo perché lo ritengono qualitativamente migliore. Sono nati mercati nettamente separati per il prodotto cinese e per quello europeo, e pertanto entrambi i prodotti possono essere venduti bene".



La Ibergarlic SL Spagna è stata fondata da Alexis Mul e Manuel López nel 1999. L'azienda con sede a Montilla coltiva da molti anni sia l'aglio bianco che quello rosso (Morado) e ha una resa di circa 1.000 tonnellate l'anno. Tutta la produzione è destinata all'esportazione verso l'Europa settentrionale e l'Italia. Alexis e Manuel sono anche proprietari della Temu ad Alkmaar, nei Paesi Bassi. Quest'azienda di import-export è specializzata in cipolle e aglio cinese. Mantengono ancora una quota per l'importazione dell'aglio e dei prodotti a base di aglio dai Paesi terzi, tra cui Argentina e Cina.

"Il fatto che si mantenga una quota significa che le differenze di prezzo tra l'aglio europeo e quello cinese non sono esagerate. Senza i limiti di importazione, probabilmente non ci sarebbe più alcuna produzione di aglio in Europa". Tuttavia, Alexis afferma di non essere soddisfatto dell'ennesima modifica sulla distribuzione delle licenze d'importazione. "Il sistema sembra debba essere nuovamente modificato, per l'ennesima volta, e questo provocherà ancora incertezze, dando vita spesso a nuovi tipi di frode. Resta da vedere come funzionerà nella pratica".

"L'esportazione spagnola minaccia quella europea"

Johannes Lachi della Exotimex non capisce perché i produttori spagnoli stiano sollevando un polverone. Secondo lui i prezzi dell'aglio cinese non sono determinanti per il mercato europeo. "E' stata introdotta una quota di importazione dalla Cina, in modo che non arrivi sul mercato una fornitura maggiore rispetto a quanto concordato, a meno che il mercato non paghi un prezzo che consenta di sostenere i prelievi addizionali all'importazione". Secondo lui, gli Spagnoli hanno abbassato troppo i loro prezzi.



La Exotimex è specializzata nell'importazione di aglio cinese. Inoltre, l'importatore-esportatore ha un assortimento incentrato principalmente sui mercati etnici in Europa, con banane verdi, manioca, agli, patate dolci e ignami come prodotti principali. "Dobbiamo dedicarci sempre più ad altri prodotti, perché il commercio dell'aglio è diminuito notevolmente. Quando la Exotimex ha iniziato, importavamo 40.000 tonnellate di aglio all'anno. Ora possiamo richiederne solo 300 tonnellate, in parte a causa del comportamento fraudolento dei Paesi membri".

Johannes dice che fortunatamente si sta affrontando la questione delle frodi. "Una cosa buona. E' una vergogna che non siamo mai stati compensati. Riceviamo il 100% di quello che chiediamo, e secondo Bruxelles dobbiamo essere soddisfatti di questo, ma il volume non aumenterà mai più. Soprattutto attualmente, non c'è una regola che consenta agli esportatori spagnoli di utilizzare il loro volume di esportazione per richiedere licenze d'importazione. Se questa regola dovesse essere concretamente applicata, i produttori spagnoli in pochi anni disporrebbero anche di tutti i permessi di importazione dalla Cina e dall'Argentina. Il loro volume di esportazione è tale che i volumi di altri importatori si azzererebbero. Sarebbe una cosa negativa, ne stiamo discutendo con Bruxelles".

Johannes ritiene che la situazione sia soprattutto molto frustrante. "Dopo nove anni finalmente si sono occupati dei Paesi membri fraudolenti, e questo è molto importante. Se non avessimo iniziato a produrre altro, non ce l'avremmo fatta. Anche i piccoli volumi rimasti sono a rischio perdita. Per anni non abbiamo fatto accordi con i supermercati, anche se ci avrebbe consentito di immettere volumi sul mercato. E' una vergogna che tutti gli importatori olandesi non possano lavorare insieme. Se potessimo, saremmo più convincenti".



L'importatore ritiene che quest'anno la qualità dell'aglio cinese sia migliore degli anni precedenti. Ciò significa un grande raccolto a prezzi più bassi. "Ma non troppo basso, perché se così fosse, i volumi cinesi sarebbero venduti all'istante. Noi basiamo il nostro prezzo sull'aglio spagnolo. I prezzi di quello cinese sono sempre più bassi dello spagnolo, perché la Spagna pretende di avere un prodotto migliore - ha spiegato Johannes - Siamo riusciti a vendere l'aglio cinese a un prezzo maggiore di quello con cui i produttori spagnoli hanno venduto il loro, anche rispetto all'anno scorso. Ma non lo ammetteranno mai. Se c'è una soluzione? Sbarazzarsi del contingente e lasciar decidere al mercato. Questa sarebbe una soluzione soprattutto per i consumatori, e non ci sarebbero più frodi".

"Coloro che ancora pensano che tutto ciò che arriva dalla Cina sia economico, non hanno idea di quello che sta succedendo. Tutto sta diventando più costoso e i Cinesi hanno sempre maggiore disponibilità di reddito. Non sarei sorpreso se l'importazione cinese fosse ormai maggiore dell'esportazione".

Per maggiori informazioni
Alexis Mul
Ibergarlic SL
Email: info@ibergarlic.com
Web: www.ibergarlic.com

Johannes Lachi
Exotimex
Email: johannes@exotimex.nl
Web: www.exotimex.nl

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: